linguaggio context-sensitive
linguaggio context-sensitive linguaggioformale generato da una → grammatica generativa G = 〈AN, A, P, s〉, dove A è l’alfabeto dei simboli terminali, AN è l’alfabeto dei [...] tipo hanno una difficile trattabilità automatica, proprio per la loro dipendenza dal contesto, e sono poco utilizzabili come linguaggi di programmazione. Il loro impiego, sulla base di studi condotti soprattutto dal linguista Noam Chomsky (1928), è ...
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linguaggio context-free
linguaggio context-free linguaggioformale generato da una → grammatica generativa G = 〈AN, A, P, s〉, dove A è l’alfabeto dei simboli terminali, AN è l’alfabeto dei simboli non [...] un simbolo non terminale, la regola si applica indipendentemente dal contesto (context-free). Linguaggi di questo tipo sono alla base di linguaggi di programmazione, a partire da uno dei primi linguaggi evoluti l’ALGOL, da cui si sono sviluppati i ...
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linguaggio regolare
linguaggio regolare linguaggioformale generato da una grammatica generativa G = 〈An, A, P, s〉 dove A è l’alfabeto dei simboli terminali, An è l’alfabeto dei simboli non terminali, [...] , con α ∈ An e con β simbolo terminale oppure simbolo terminale seguito da un simbolo non terminale. Le produzioni sono molto semplici e il linguaggio generato risulta piuttosto povero; i problemi che lo riguardano (l’appartenenza di una stringa al ...
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aritmetica, sistema formale per l'
aritmetica, sistema formale per l’ descrizione dell’aritmetica come teoria formale a partire da un sistema di assiomi. Per l’aritmetica si utilizzano innanzitutto i [...] simboli del linguaggio dei predicati. Si aggiungono poi il simbolo 0, i simboli + e ·, rispettivamente per l’addizione di tale teoria. Tale schema di assiomi introduce nella teoria formale il principio di → induzione matematica:
(se una proprietà è ...
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enunciati, linguaggio degli
enunciati, linguaggio degli linguaggioformale per esprimere affermazioni elementari a cui è attribuibile un valore di verità e per comporle tra loro, in modo tale che sia [...] , nel costruire le proposizioni, bisogna impiegare in maniera opportuna le parentesi. Per definire rigorosamente il linguaggio degli enunciati come linguaggioformale, occorre definire i suoi elementi: questi sono le → formule ben formate costruite a ...
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predicati, linguaggio dei
predicati, linguaggio dei linguaggioformale in cui è possibile rappresentare simbolicamente frasi espresse nel linguaggio naturale aventi una struttura più elaborata degli [...] studiare il processo di ragionamento in maniera controllata.
In termini formali, riassumendo anche quanto detto in precedenza, tale linguaggio è formato, come ogni linguaggioformale da alfabeto, termini e formule ben formate.
L’alfabeto rappresenta ...
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parola
parola in un linguaggioformale, sinonimo di → stringa finita; è una sequenza finita di caratteri dell’alfabeto utilizzato dal linguaggio, giustapposti l’uno all’altro. Se, per esempio, l’alfabeto [...] è costituito da due soli caratteri, 0 e 1, ogni sequenza finita di 0 e 1, quale 01001101, è una parola del linguaggio. La concatenazione di due parole a e b è ancora una parola ottenuta come giustapposizione, nell’ordine, di a e b. Per esempio ...
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formula ben formata
formula ben formata in un linguaggioformale, formula costruita seguendo l’insieme delle regole di tale linguaggio; le formule ben formate (spesso abbreviate in fbf) costituiscono [...] degli). Per esempio, la formula a ∨ b ⇒ c è una formula ben formata del linguaggio degli enunciati perché ottenuta tramite l’applicazione delle regole di tale linguaggio. Al contrario, una scrittura quale ∧ ⇔ a non è una formula ben formata perché è ...
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frase
frase in un linguaggioformale, sequenza di simboli (costanti, variabili, connettivi, quantificatori, simboli di funzione e di relazione, parentesi, virgole) costruita osservando determinate regole [...] sintattiche del linguaggio. I simboli (o caratteri) utilizzati per costruire una frase costituiscono l’alfabeto del linguaggio considerato. Solitamente, una frase costruita in un linguaggioformale è denominata → formula ben formata. ...
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proposizioni, linguaggio delle
proposizioni, linguaggio delle linguaggioformale che ha come oggetti le → proposizioni o enunciati (si veda: → enunciati, linguaggio degli). ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...