BASSO, Aufidio (Aufidius Bassus)
Epicureo vissuto nei primi 60 anni d. C., autore d'una storia che cominciava, con molta verosimiglianza, dalla morte di Cesare e restò interrotta a un anno forse non molto posteriore al 30 d. C. L'opera fu continuata da Plinio il Vecchio, in una storia dal titolo A fine Aufidii Bassi. In un altro scritto, intitolato Libri belli Germanici, di cui Quintiliano mette in rilievo il valore letterario, B. narrava le guerre condotte ai suoi tempi in Germania da Druso, Tiberio e Germanico. Delle due opere si servì Tacito, tanto per gli Annali quanto per la Germania, quantunque la tesi del Fabia, che Aufidio Basso sia stato la fonte precipua di Tacito per l'impero di Caligola, di Claudio e gran parte di quello di Nerone, manchi di un solido fondamento. Tracce di Aufidio Basso troviamo anche nella Cronaca di Cassiodoro, dal 9 al 31.
Abbiamo dell'opera storica generale due frammenti conservatici da Seneca il retore (Suas., 6, 18 e 23) sulla morte di Cicerone; frammenti e testimonianze in Peter, Hist. rom. fragm., 298-300.
Bibl.: Ph. Fabia, Les sources de Tacite dans les Histoires et les Annales, Parigi 1893; M. Schanz, Gesch. d. röm. Lit., II, ii, 3ª ed., Monaco 1913, pp. 335-36.