Chimico (Giessen 1818 - Berlino 1892). Uno dei più eminenti chimici organici del 19º sec., le sue ricerche sulle ammine consentirono di stabilire, secondo le teorie allora vigenti, il "tipo" ammoniaca. I lavori sulle ammine furono fondamentali per lo studio delle sostanze coloranti; H. scoprì inoltre a diazotazione, poi studiata a fondo dai suoi allievi W. H. Perkin e J. P. Griess, e contribuì inoltre a vari metodi generali di sintesi di composti organici.
Allievo di J. Liebig, di cui fu poi assistente. Insegnò a Bonn, poi a Londra e infine a Berlino, come successore di E. Mitscherlich. Socio straniero dei Lincei (1876). Pubblicò numerosi e importanti lavori, molti dei quali sui derivati organici azotati che divennero così un campo fondamentale di ricerca della chimica organica: scoprì i sali di ammonio quaternari, stabilì che le ammine derivano formalmente dalla ammoniaca, sintetizzò il colorante rosanilina, l'isonitrile, numerosi derivati della piridina e della anilina, introdusse una importante sintesi delle ammine per mezzo della degradazione delle ammidi; di particolare rilievo fu la scoperta della reazione di diazotazione che ebbe notevole importanza per lo sviluppo della chimica dei coloranti artificiali. Inoltre stabilì la tecnica per la riduzione degli acidi in aldeidi e sintetizzò la formaldeide e lo stirene: di quest'ultimo mise in rilievo la capacità di polimerizzare. Fu attivo anche in altri campi della chimica: propose una modifica al metodo di Gay-Lussac per la determinazione delle densità di vapore, che permise di operare anche con piccole quantità di campione; inventò un eudiometro, che porta il suo nome, con il quale si può realizzare la decomposizione dell'acqua. Fu sempre molto attento agli sviluppi concettuali della disciplina e fu tra i primi assertori della teoria atomico-molecolare di S. Cannizzaro. Fondò la Deutsche Chemische Gesellschaft. A lui si deve la reazione di H., che consente di preparare ammine da ammidi.