Chimico (Neuende, Jever, 1794 - Schöneberg, Berlino, 1863). Discepolo di J. G. Berzelius, successe a M. H. Klaproth nel 1825 all'università di Berlino. Compì fondamentali ricerche sul rapporto tra forma cristallina e costituzione chimica: in partic., scoprì l'isomorfismo, ovvero la correlazione tra somiglianza delle forme cristalline di sostanze diverse e somiglianza delle loro formule di costituzione; queste ricerche contribuirono notevolmente alla determinazione di pesi atomici corretti e lo stesso M. determinò quello del selenio sulla base delle analogie cristallografiche tra i suoi composti e quelli dello zolfo; mise inoltre in evidenza il fatto che alcune sostanze possono cristallizzare in più forme, descrivendo con precisione i fenomeni del dimorfismo (per es., calcite e aragonite) e del polimorfismo (per es., zolfo); studiò le forme cristalline dei sali del manganese distinguendo con chiarezza i manganati dai permanganati. Compì anche rilevanti studî in chimica organica, determinando la formula molecolare del benzene, del quale preparò numerosi derivati (nitrobenzene, clorobenzeni, ecc.); dimostrò che la fermentazione alcolica può avvenire anche in presenza di estratti acquosi delle cellule di lievito. Scrisse un Lehrbuch der Chemie (1834), tradotto in italiano. L'intero corpo delle sue opere fu pubblicato, postumo, nel 1896.