Moneta d’oro fatta coniare nel 1231 nelle zecche di Brindisi e di Messina dall’imperatore Federico II; multiplo del tarì d’oro arabo-normanno, in seguito ragguagliata a 1 fiorino e 1/4 di Firenze; porta al dritto il busto del sovrano coronato d’alloro con la dicitura Cesar Aug. Imp. Rom., al rovescio l’aquila imperiale. Con uguale tipo fu coniato anche il mezzo augustale.
Persona addetta al culto dell’imperatore Augusto, consistente nella venerazione dei lares Augusti e del genius dell'imperatore. Nei municipi e nelle colonie dell’Impero romano questo era associato al culto di Roma ed era esercitato da un collegio di 6 membri (seviri Augustales) di durata annuale, che conservavano poi il titolo; nelle province gli a. formarono una casta di rango elevato. A Roma, dove il culto di Augusto fu istituito da Tiberio, i sodales Augustales erano 21, dell’ordine senatorio, presieduti da 2 magistri, depositari poi del culto gentilizio della gente Giulia. Celebravano i riti nel tempio di Augusto alle falde del Palatino e una volta l’anno a Boville, culla della gente Giulia. Si ebbero in seguito degli a. addetti al culto di altri imperatori divinizzati (sodales Augustales Claudiales, Flaviales, Titiales ecc.).