Economista italiano (Modena 1865 - Firenze 1944); docente di scienza delle finanze e di economia politica nelle univ. di Siena (1889) e di Napoli (1899-1938); socio nazionale dei Lincei (1913-38). Seguì le teorie classiche integrandole con i risultati più sicuri della nuova scuola austriaca e contribuì alla diffusione in Italia dell'indirizzo soggettivistico. Accanto ad opere teoriche, analitiche (Teoria del valore, 1889; Teoria economica delle macchine, 1891; Di alcune questioni relative alla dottrina del salario, 1893; Sulla teoria dell'interesse, 1898) e sistematiche (Istituzioni di scienza delle finanze, 1897; Istituzioni di economia politica, 1904, 5a ed. 1936, ritenuta la sua opera maggiore; Principi di economia commerciale, 1913), di grande pregio, ha lasciato acute indagini critiche sull'evoluzione del pensiero economico (Le idee e gli scritti degli scrittori emiliani e romagnoli sino al 1848, 1893; Storia critica delle teorie del valore, 1899; Ricardo e Mill, 1921; Storia delle dottrine economiche, 1949). Collaborò alla Riforma sociale e al Giornale degli economisti, e scrisse articoli e saggi, raccolti in Teorie e fatti economici (1912) e Studi di critica economica (1935).