Franchi, Ausonio (pseudonimo di Cristoforo Bonavino)
Filosofo (Pegli, Genova, 1821 - Genova 1895). Ordinato sacerdote nel 1844, abbandonò l’abito talare nel 1849 ed entrò in contatto con l’emigrazione democratica a Genova, iniziando a collaborare all’«Italia e Popolo» e al «Diritto» di Torino. La sua accesa polemica anticlericale e antigiobertiana gli valse un consenso vastissimo tra i democratici, mentre la sua produzione scientifica appariva influenzata, seppure con esiti superficiali, dal criticismo kantiano. Nel 1854 fondò a Torino «La Ragione», un settimanale di «filosofia religiosa, politica e sociale» che attirò le simpatie dei repubblicani dissidenti da Mazzini; nel 1858, però, un anno dopo che il periodico era divenuto quotidiano, Franchi lasciò la testata per l’insorgere di dissensi. Nel 1860 ottenne la cattedra di Storia della filosofia all’università di Pavia, insegnamento poi trasferito all’Accademia scientifico-letteraria di Milano. Nel 1863 entrò nella massoneria, rivestendovi un ruolo importante. Negli ultimi anni della sua vita si riaccostò alla Chiesa. Dopo aver ritrattato le sue posizioni filosofiche e antireligiose nei tre volumi di Ultima critica (1889, 1891 e 1893), ritornò alla più stretta ortodossia e, pochi anni prima di morire, rivestì l’abito sacerdotale (1893). Tra le sue opere ricordiamo: La filosofia delle scuole italiane (1852); La religione del secolo 19°° (1853); Il razionalismo del popolo (1856).