AVIGLIANA (A. T., 24-25-26)
Comune del Piemonte, in provincia di Torino, fra gli ultimi speroni rocciosi del M. Pirchiriano, sul quale sorge la celebre Sagra di S. Michele (962 m.), una delle più antiche abbazie del Piemonte, e le colline dell'anfiteatro morenico della Dora Riparia. Il centro capoluogo, stazione della ferrovia Torino-Modane, è un borgo molto antico, che, per la sua posizione presso l'imbocco della Valle di Susa, ebbe sempre una notevole importanza storica. Nel 1921 contava 3216 ab. Vi nacque Amedeo VII, detto il Conte Rosso e spesso si dimorarono i conti e i primi duchi di Savoia. Il castello di cui esistono le rovine fu distrutto dal Catinat (1698): ma già nel 1676 aveva subito gravi danni per un altro assalto delle truppe francesi
A meno di 1 km. a S. di Avigliana vi sono due interessanti laghi morenici, il Lago Grande (km. 1 per 0,9) profondo 26 metri, e il Lago Piccolo (km. 1,1 per 0,8) profondo 22 metri, separati da un basso istimo. Nei dintorni vi sono torbiere quasi esaurite. L'industria v'è rappresentata da un grande dinamitificio, da tessiture di cotone, ecc.
Il comune ha 23,26 kmq. di superficie e 4990 ab., dei quali 4729 nei centri (oltre al capoluogo, sono da ricordare Drubiaglio, con 578 ab., Bertassi, con 323, e Grangia, con 246), e 261 nelle case sparse.
Monumenti artistici. - Artisticamente Avigliana costituisce uno dei borghi più interessanti dei dintorni di Torino, avendo conservato molto della sua fisionomia medievale con alcune torri e alcune porte della sua cinta fortificata, e con una ventina almeno di case del sec. XV, parecchie delle quali con resti di decorazioni in cotto. Notevole specialmente è la casa in via Umberto I, n. 23, con cortile, gallerie e scala a chiocciola entro una torre ottagonale. Il paese è diviso in due parti: il Borgo Vecchio, con la vetusta chiesa di S. Maria che nulla più conserva salvo qualche traccia di affreschi; e il centro. In questo s'erge la parrocchiale di S. Giovanni Battista, con un bel portale del sec. XV in cotto e pietra e un maestoso campanile che porta incastonati numerosi piatti di maiolica. Sulla facciata della chiesa, un affresco di S. Cristoforo (secolo XV); nel nartece, resti di affreschi del principio del sec. XV sulle pareti; nell'interno, rifatto al principio del sec. XIX, un vero piccolo museo dell'arte di Defendente de' Ferrari e della sua scuola rappresentata da ancone, trittici, e tavole sparse, in parte eseguite per la parrocchiale stessa, in parte provenienti da altre chiese poi distrutte. Notevoli il trittico della Natività con Santi nella quarta cappella a sinistra, nella sua cornice originale; il trittico della Madonna con S. Crispino e S. Crispiniano (seconda cappella a destra) anch'esso nella sua ricca cornice intagliata e dorata e datato 1535; sarebbe quindi l'ultima opera con data certa di questo autore. Del trittico nella prima cappella a sinistra manca la parte centrale, ora nella chiesa parrocchiale di Cavour. Nelle altre numerose tavole sparse per la chiesa e che corrispondono ad ancone o trittici smembrati, è manifesto l'intervento di aiuti del maestro. Nella stessa chiesa il pulpito scolpito con scene della vita della Vergine, datato 1594, palesa influenze francesi.
Fuori dell'abitato centrale, nella frazione Paschié, è la chiesa di S. Pietro, o del cimitero, eretta nel sec. XII (v. le due absidi) rimaneggiata e ampliata nel sec. XV. Nell'interno, sono interessanti gli affreschi dell'abside e della navata minore a destra e quello sul muro della facciata che rappresenta il castello di Avigliana (ora diroccato) come era nel sec. XVI; ma ancora più ragguardevoli sono da considerare gli affreschi (sec. XV) che ricoprono la vòlta e le pareti della cappella a sinistra del presbiterio (rappresentanti scene della vita della Madonna) con curiosi particolari dei costumi e delle suppellettili dell'epoca.
Sulla strada da Avigliana ai laghi, a poca distanza si trova il convento dei Capuccini: "la Madonna dei Laghi". Nella chiesa ci sono tre tavole composte in trittico di cui la parte centrale (Annunciazione) e la predella sono opera di Defendente de' Ferrari, mentre i laterali (probabilmente non pertinenti) con i Ss. Sebastiano e Rocco sono provenienti dalla bottega o da seguaci. Nel coro della chiesa esiste ancora l'antico pilone con affreschi del sec. XV, che diede origine al convento.
Bibl.: F. Rondolino, Pittori operanti fra il 1306 e il 1311 nei castelli di Susa e di Avigliana, in L'Arte, XIII (1910), p. 352 (in nota); F. Reggiori, Tre chiese lombarde o prelombarde. Oratorio di S. Pietro in Avigliana, in Architettura e arti decorative, IV (1924-25), p. 435 segg.; G. Monticelli, La valle di Susa, Pinerolo 1925.