NEGAZIONE, AVVERBI DI
Gli avverbi di negazione servono a esprimere una valutazione negativa del parlante rispetto all’informazione comunicata.
I principali avverbi di negazione sono non, nemmeno, neanche, neppure
proprio io, che non avevo subìto l’umiliazione del rinvio a ottobre neanche una volta (G. Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini)
Perché qua / non s’arresta la corda? perché l’ora / neppure in sogno è di chiedere l’alt? (G. Caproni, La funicolare)
Per rispondere negativamente a un’interrogativa totale (➔interrogative dirette, proposizioni) si usa comunemente l’avverbio negativo no, che può sostituire un’intera frase (si parla in questo caso di avverbi ➔olofrastici)
«Verrai anche tu?» «No»
«Mi hanno chiamato?» «No»
No può sostituire un’intera frase anche dopo una congiunzione ➔disgiuntiva
Hai capito o no? (= o non hai capito?)
Al posto di o no si può usare anche o meno, locuzione molto diffusa, ma da evitare nello scritto di registro elevato
La Cina diventerà il maggior importatore di cereali del mondo e gli Stati Uniti decideranno se riempire o meno i suoi granai («La Repubblica»)
Gli avverbi di negazione possono essere accompagnati da avverbi con funzione rafforzativa come affatto, proprio, mica ecc.
Non ti ho mica insultato
Non mi piace affatto
Non capisco proprio il tuo comportamento.
Nell’italiano parlato di area settentrionale mica si usa anche senza l’avverbio negativo non
So mica niente, io!