Nobile famiglia veneziana, assurta a notevole importanza politica quando suoi membri (Badoaro, Pietro, Angelo, Giovanni e Girolamo), dopo la serrata del Maggior Consiglio, furono tra i maggiori esponenti della congiura Querini-Tiepolo (1310), e mantenutasi poi in primo piano nella vita politica e culturale della Repubblica fino al sec. 17º. Albano (Venezia 1360 circa - ivi 1428) fu duca a Candia (1399-1401) e svolse importanti missioni diplomatiche; savio del Consiglio, nel 1423 appoggiò con successo la candidatura al dogato di Francesco Foscari. Sebastiano (1425 circa -1498) svolse delicate missioni in Ungheria, a Roma e a Milano, ed ebbe fama di umanista e di valente oratore. Andrea (Venezia 1447 circa - ivi 1525), attivo commerciante, fu scelto nel 1509 per una delicata missione presso il re d'Inghilterra; fu poi senatore (1516), membro del Consiglio dei Dieci, governatore delle entrate. Giovanni (1465 circa - 1535) fu ambasciatore a Roma (1507-09) in un momento di particolare tensione tra la Curia e la Repubblica veneta, oratore in Spagna (1512-14) e ambasciatore in Francia (1520-25). Alvise (Venezia 1483 circa - ivi 1554), senatore (1537), fu uno dei più accesi fautori della lega con l'imperatore contro i Turchi; fallite le speranze riposte nella lega, fu inviato a Costantinopoli per negoziare con il sultano la pace (1540); la durezza delle condizioni ottenute influì negativamente sulla sua popolarità e pose fine alla sua carriera politica. Il figlio Federico (Venezia 1519 - ivi 1593) fu ambasciatore presso Ferdinando I d'Asburgo (1550-1552), Carlo V (1554-56) e Filippo II (1556-57). Alberto (Venezia 1540 - ivi 1592) fu ambasciatore presso Filippo II (1575-78), Rodolfo II (1579-82) e i pontefici Sisto V e Gregorio XIV (1589-91). Barbaro (Venezia 1617 - Tenedo 1657), valoroso uomo di mare, partecipò alla guerra di Candia distinguendosi in numerosi episodî bellici (battaglia di Nasso, 1651; conquista dell'isola di Egina, 1654), e assumendo due volte, durante le varie fasi della battaglia dei Dardanelli, il comando della flotta alleata per la morte in combattimento dei capitani generali L. Marcello e L. Mocenigo.