BAḤREIN
(V, p. 876; App. III, I, p. 200; IV, I, p. 221)
Secondo stime del 1988 la popolazione ammontava a 421.000 ab.; alla stessa data, la capitale al-Manāma contava 146.994 abitanti. Rispetto al decennio precedente non si sono avute modificazioni di rilievo nella composizione della popolazione urbana: circa i 4/5 della popolazione complessiva vivono nelle città; l'85% è di religione musulmana.
Il tasso di accrescimento demografico si è mantenuto su livelli elevati (2,3% di media annua calcolata nell'intervallo 1983-88) ed è causa di numerosi e complessi problemi economici e organizzativi. È sensibilmente aumentata l'esigenza di acqua per usi civili, e nell'impossibilità d'incrementare gli attingimenti alle falde freatiche si stanno potenziando le capacità di trattamento dei due impianti dissalatori ubicati a Sitrah.
Nel corso degli anni Ottanta, a causa del progressivo disimpegno delle economie occidentali dal petrolio, il quadro economico dell'arcipelago ha subito qualche deterioramento. Secondo le stime della Banca Mondiale, il reddito pro capite del B. è inferiore a quello degli altri paesi petroliferi medio-orientali, ed è grossomodo allineato sulle medie europee. La base dell'economia rimane ancorata all'esportazione del petrolio e dei suoi derivati. Le ridotte dimensioni delle riserve hanno però indotto i governanti ad accentuare la politica di diversificazione produttiva del settore industriale.
L'agricoltura contribuisce con l'1% alla formazione del PIL, ma il potenziale produttivo delle pur fertili isole del Golfo Arabico è limitato dalle particolari condizioni climatiche. Laddove presente, l'irrigazione permette l'ottenimento di buoni raccolti; la progressiva salinizzazione del suolo è origine però di nuovi problemi per lo sfruttamento agricolo. La pesca, e con essa le fasi di conservazione e di lavorazione del pescato, ha subito qualche flessione: sono 7800 le t di pesce sbarcato nel 1987. Nuove iniziative sono state varate per rilanciare la pesca delle perle.
La produzione petrolifera si è sensibilmente contratta e attualmente si estraggono poco meno di 2 milioni di t l'anno; il greggio è convogliato a Sitrah e Awali per la raffinazione. Nuove prospezioni sono in corso nel tentativo di poten ziare le ormai esili riserve. Dal sottosuolo si estrae anche gas naturale, che viene utilizzato esclusivamente per alimentare le industrie del paese.
La produzione di alluminio primario si aggira sulle 225.000 t l'anno (1988); dal 1986 è entrato in funzione un impianto per la laminazione (40.000 t). Completato è pure l'impianto di pellettizzazione del ferro: la caduta della domanda di acciaio sui mercati internazionali ne ostacola però le lavorazioni. Nel 1985 è stata inaugurata una fabbrica per la produzione di ammoniaca.
Storia. - Lo scioglimento della Camera nel 1975 non impedì che alle agitazioni sociali si aggiungessero quelle di ordine po litico-religioso a causa del contrasto tra la maggioranza sciita della popolazione e la dinastia sunnita che regge l'emirato. Tali tensioni si accentuarono poi con il radicalizzarsi della rivoluzione islamica iraniana e le ripercussioni del conflitto Iran-῾Irāq. Di qui nel 1980-82 nuove manifestazioni di piazza seguite da condanne da parte delle autorità. Di rilievo, in questo contesto, è la tappa nel B., il 7-9 aprile 1986, del vicepresidente degli Stati Uniti, G. Bush, nel corso di un viaggio nel Vicino Oriente, alla quale seguirono notevoli forniture militari. La visita suonò pure appoggio al governo proprio mentre il Qaṭar tentava d'impadronirsi con la forza della contesa isola di Fasht al-Dibat (26 aprile): la crisi fu poi risolta dalla mediazione saudita.
Sempre nel quadro del rafforzamento della sicurezza, è da ricordare il completamento, dopo vari anni di lavoro, della strada sopraelevata che collega con l'Arabia Saudita. Il tradizionale equilibrio nell'orientamento del B., d'altronde, venne confermato da una dichiarazione dell'emiro ῾Īsā Bin Sulmān al-Khalīfah, favorevole al miglioramento delle relazioni con l'URSS (18 dicembre 1986), e da una visita del vice ministro degli Esteri iraniano, M. Mir Mahdi (1-2 giugno 1987). In conclusione, però, è da constatare il sostanziale allineamento con le correnti arabe moderate, come dimostrano il ristabilimento delle relazioni diplomatiche con l'Egitto (novembre 1987) e la partecipazione alla coalizione antirachena durante il conflitto del gennaio-febbraio 1991.
Bibl.: Congress of United States, The political economy of the Middle East, Washington 1980; M. Ayoob, The Middle East in world politics, Londra 1981.