BALLYFERRITER
Piccolo villaggio al centro dell'omonima zona archeologica, sulla penisola di Dingle (contea di Kerry, Irlanda sudoccidentale), comprendente ca. sessanta siti, risalenti per la maggior parte all'età paleocristiana. I più importanti sono Reask, Gallarus e Kilmalkedar.Reask, recentemente scavato da Fanning dell'Univ. College di Galway, è uno dei centri più antichi ed è generalmente ritenuto un complesso monastico, malgrado l'ipotesi non sia confortata da prove; si tratta di un sito fortificato di forma grosso modo ellittica: il muro di cinta, in pietra a secco, è largo in media un metro e circoscrive un'area il cui asse N-S è di ca. m. 12, mentre quello E-O misura ca. m. 11. Oggi di tale muro di cinta, in gran parte distrutto o incorporato in recinzioni moderne, affiorano solo pochi tratti. All'interno della cinta, addossate al muro, sussistono due costruzioni circolari a sé stanti, realizzate in pietra a secco, del tipo chiamato clochán, e inoltre altre quattro, di struttura simile, unite tra loro a due a due; non resta traccia delle coperture originarie, che erano però certamente del tipo 'ad alveare'. Sempre all'interno della cinta muraria, un sottile muro che corre da N-E a S-O delimita una costruzione quadrangolare a secco che viene considerata un oratorio, senza peraltro che ne sussistano prove attendibili. Al di sotto e a N e S di questo edificio si trova un'area sepolcrale con tombe terragne a lapide e alte stele in pietra, su una delle quali è scolpita una croce inscritta in un cerchio. Tutto il materiale rinvenuto a Reask è di provenienza locale, compresi alcuni frammenti di anfore romane; la data dello strato è stata stabilita, mediante il metodo del carbonio radioattivo, intorno al 385 dopo Cristo.Il sito è stato usato per breve tempo nell'Alto Medioevo e di nuovo nel secolo scorso come luogo di sepoltura per bambini non battezzati. Nel S-O dell'Irlanda esiste un ristretto gruppo di complessi simili e altri esempi isolati si trovano sulla costa occidentale. Il fatto che a Reask si svolgessero attività civili e industriali (fusione e forgiatura del ferro) e che siano state rinvenute nel sepolcreto tracce di tombe di bambini fa ipotizzare che si trattasse di un insediamento laico piuttosto che monastico. La presenza di aree sepolcrali e abitative all'interno di una stessa cinta trova paralleli, al di fuori dell'Irlanda, in alcuni centri risalenti sicuramente all'epoca romana. È probabile che Reask sia uno dei primi stanziamenti cristiani sull'isola, fondato da quei gruppi di fedeli, forse provenienti dalla Gallia meridionale e più tardi indicati da Prospero d'Aquitania come "gli Irlandesi che credono in Cristo", ai quali all'inizio del sec. 5° fu inviato come primo vescovo Palladio.Quanto a Gallarus, si tratta di una costruzione in pietra, con mura esternamente inclinate 'a scarpa', con copertura del tipo 'ad alveare'. Realizzata con conci di piccole dimensioni, presenta sul lato interno tracce di profilature in malta. All'interno misura m. 4,65 in lunghezza e m. 3,10 in larghezza, mentre i muri sono larghi alla base poco più di un metro e al livello delle coperture ca. cm. 90; l'altezza complessiva è di m. 5,60 all'esterno e di m. 4,27 all'interno. Nel lato occidentale si apre una porta munita di massiccio architrave e di stipiti strombati verso l'interno, a partire dal livello della soglia; nel muro est, di fronte alla porta, si trova una piccola finestra ad arco a pieno centro realizzato con due conci appositamente modellati. All'esterno dell'edificio è conservata una stele su cui è incisa una croce inscritta in un cerchio; ancora oscure rimangono, nonostante recenti saggi di scavo, sia l'identificazione sia le funzioni di questa costruzione (tutti gli studiosi che se ne sono occupati l'hanno definita 'oratorio' ma senza addurre prove convincenti) sia infine la sua cronologia, variamente proposta tra il 700 e il 1200. A grandi linee, la sua struttura ricorda quella dell'edificio rettangolare di Reask e può avere avuto origine analoga: la locuzione gall árus, da cui deriva il toponimo, significa in gaelico 'casa degli stranieri', il che potrebbe avere rapporto con l'insediamento nella regione dei primi cristiani, forestieri, appunto, perché provenienti forse dalla Gallia.Un ulteriore monumento dell'area di B. è la chiesa romanica di Kilmalkedar. Costruita grosso modo intorno al 1150, essa appare fortemente influenzata dalla chiesa di Cashel, nella contea di Tipperary, segnata a sua volta da influssi localizzabili in area germanica. La chiesa di Kilmalkedar era in origine un piccolo edificio rettangolare (internamente ca. m. 9 5,50). Caratteristiche architettoniche irlandesi sono le pareti 'a scarpa' e le porte a stipiti strombati; la copertura originaria era in lastre di pietra. Una recinzione presbiteriale è stata aggiunta in data di poco successiva alla costruzione dell'edificio. Altro elemento tipico del Romanico irlandese è l'elaborata ornamentazione plastica della ghiera del portale occidentale e dell'arco trionfale, consistente vuoi in cornici a zig-zag, comuni a numerose altre costruzioni romaniche, vuoi in dischetti a rilievo. Su entrambe le pareti della navata corrono arcatelle cieche divise da pilastrini scolpiti: basi e capitelli sono appena incisi, con risalto molto minore rispetto alla sopracitata decorazione delle arcate di ingresso e trionfale.
Bibl.: H. G. Leask, Irish Churches and Monastic Buildings, I, Dundalk 1955, pp. 121-124; P. Harbison, How old is Gallarus oratory? A reappraisal of its role in early Irish architecture, MArch 14, 1970, pp. 34-59; T. Fanning, Excavation of an Early Christian Cemetery and Settlement at Reask, County Kerry, Proceedings of the Royal Irish Academy,C, 3, 81, 1981, pp. 3-172.J. Raftery