band
I complessi della musica jazz, pop o rock
Con il termine inglese band, ormai diventato d'uso comune, si definisce una piccola formazione musicale, soprattutto in ambito jazz, pop e rock. Combo, complesso, gruppo: ci sono molti modi per definire quella che universalmente è nota come band e che può andare da un organico piccolissimo, la one man band, ossia una band composta da un solo musicista che suona più strumenti, alla big band, la grande orchestra ricca di strumenti, legata soprattutto alla storia del jazz
Il sogno di qualsiasi musicista rock è quello di suonare in una band, di far parte di un gruppo con un nome particolare, noto e apprezzato. È infatti come gruppo collettivo che la band propone la sua musica e firma le canzoni, dando vita a un immaginario e a una creatività molto diversa da quella della musica del passato, o di altri generi musicali. Con il rock, la band ha assunto un ruolo centrale nella produzione musicale moderna.
Mentre il jazz resta opera di singoli strumentisti e il pop è soprattutto legato alla bravura di cantanti e cantautori (spesso accompagnati da band anonime), nel campo del rock la leggenda di gruppi come i Beatles, i Rolling Stones, i Beach Boys o i Doors travalica anche la fama dei singoli componenti del gruppo. In questi casi le capacità musicali del gruppo non sono date dalla semplice somma dei singoli talenti, ma anche dalla particolare 'alchimia' che il gruppo riesce a creare.
Band non è, in inglese, il corrispondente del termine italiano banda: la banda è un organico orchestrale composto essenzialmente di strumenti a fiato, con l'aggiunta, occasionale, di percussioni. La band è invece un organico di strumenti a fiato, ritmici, a percussione e a corde, con l'aggiunta, a seconda delle necessità, anche della voce. Nata nell'ambito della musica pop, la band si è affermata nel Novecento principalmente assieme al jazz, ma anche nella tradizione folk come accompagnamento di solisti e cantanti.
Con il rock e il jazz, la band ha trovato la sua forma fondamentale: una rock band ha un organico composto, al minimo, da basso, chitarra e batteria. Quest'organico, molto diffuso nei primi anni Sessanta del Novecento con l'aggiunta di un cantante, si è andato via via modificando con l'inserimento di molti altri strumenti, primi fra tutti le tastiere. Una jazz band, invece, può avere organici molto variabili a seconda dello strumento solista: in questi casi si possono prevedere anche organici estremamente ampi, come, per esempio, le celeberrime big band dell'era dello swing. Nel jazz la band ha avuto essenzialmente il ruolo, anche importante, di accompagnamento dei musicisti leader, e non a caso non ci sono jazz band con un nome proprio, ma solo organici che portano il nome del 'capo' come marchio di riconoscimento. Con il rock, invece, la presenza e il peso della band sono più rilevanti e ogni band diventa a suo modo unica.
Negli ultimi vent'anni l'importanza della band nella popular music è andata diminuendo, di pari passo con la perdita di centralità del rock sulla scena musicale internazionale. Si sono affermate forme musicali ‒ come il rap, la dance, la techno, la musica dei dee jay ‒ nelle quali la creatività collettiva gioca un ruolo decisamente minore. Inoltre in queste forme di musica c'è la possibilità di utilizzare strumenti digitali che consentono a una sola persona di suonare contemporaneamente tutti gli strumenti che prima dovevano essere affidati ad altri componenti della band. In questo modo hanno assunto un ruolo predominante l'individualità e la personalità del singolo musicista. Tuttavia, restano ancora settori del rock e del jazz nei quali la band continua a presentarsi come l'organico musicale principale.