bandiera
Un simbolo dell'identità, della coesione e dell'appartenenza
Nata in ambito militare, come insegna per distinguere le proprie truppe da quelle nemiche durante la battaglia, la bandiera porta con sé l'idea di un gruppo di uomini uniti dallo stesso scopo o addirittura dal medesimo destino. Sia che simboleggi una nazione o una città, una squadra sportiva o un partito politico, questo semplice drappo di tessuto colorato è un potente veicolo di emozioni che suscita un sentimento di comune appartenenza.
Dall'indicare dove si trovano fisicamente i 'nostri' ‒ come accadeva con le antiche insegne usate durante le battaglie ‒ la bandiera è passata ben presto a indicare la nostra relazione simbolica con loro: il nostro stare dalla loro parte, trepidare per la loro sorte, identificarci con loro. Il linguaggio ha fedelmente registrato tale carica simbolica. "Portare alta la bandiera" è un'espressione ricca di significati positivi: essa significa che si è fatto onore alla propria nazione, alla propria città o alle proprie idee; cambiare bandiera, invece, ha un significato negativo, indica una sorta di tradimento della nostra appartenenza collettiva o ideale. Espressioni come il goal della bandiera o il candidato di bandiera evidenziano ancor più l'aspetto simbolico del termine: il goal realizzato con orgoglio e determinazione in una partita comunque persa o il candidato presentato in una competizione che non si può vincere sono azioni prive di efficacia reale, ma cariche di significato morale. Infine, la bandiera viene sempre collocata nel punto più alto o più visibile: essa sventola dal centro di un palazzo o dal pennone di una nave, sopra le teste di molti uomini riuniti (come nelle manifestazioni politiche o sportive) o dalla cima di una montagna appena scalata: equivale a dire, con orgoglio, "qui ci siamo noi".
La forma odierna della bandiera, un'asta con un drappo, nacque in Oriente. I Romani usavano insegne fatte di legno e metallo (signa), ma poi adottarono le bandiere per le truppe a cavallo, perché erano più pratiche. L'uso della bandiera si generalizzò durante il Medioevo e infatti la parola deriva dal latino medievale bandum ("compagnia di soldati raccolti sotto un'unica insegna"), che a sua volta risaliva al gotico bandwian ("fare un segnale"). Essa compare nell'arte di ispirazione religiosa ‒ il Cristo risorto viene spesso rappresentato con una bandiera, così come l'arcangelo Gabriele o santi guerrieri quali Giovanna d'Arco e San Giorgio ‒ ma l'uso politico-militare prenderà progressivamente il sopravvento. Nell'età dei Comuni il podestà aveva una sua bandiera, il Comune da lui guidato aveva il vessillo e più tardi il capitano del popolo avrebbe avuto il gonfalone. La bandiera ha avuto un ruolo rilevantissimo, nel corso dell'Ottocento, durante le lotte per la conquista dell'indipendenza nazionale: da allora si legò indissolubilmente al concetto di patria. Ma anche le 'piccole patrie' ‒ dalle città alle regioni ‒ hanno la loro bandiera, simbolo delle identità locali. Nell'epoca contemporanea, caratterizzata dal fiorire dell'associazionismo politico e civile, la bandiera è stata adottata da partiti politici e sindacati, squadre sportive e gruppi di vario genere.
Le origini della bandiera italiana risalgono al 1797, quando il generale Napoleone Bonaparte - inviato nella penisola italiana dal governo della Francia rivoluzionaria - sconfisse le truppe del Regno di Piemonte e quelle austriache che controllavano la Lombardia e il Veneto, proclamando la Repubblica Cispadana. Fu in questa occasione che venne adottato, per la prima volta, il tricolore verde-bianco-rosso, probabilmente in analogia con la nuova bandiera francese (il tricolore blu-bianco-rosso). Da allora in poi tutti i sostenitori dell'unità d'Italia fecero del tricolore il loro simbolo. Nel 1848 Carlo Alberto di Savoia lo adottò come bandiera del Regno di Piemonte, inserendovi il simbolo della propria famiglia. Una volta proclamato il Regno d'Italia, nel 1861, il tricolore divenne la bandiera nazionale e tale è rimasto sino a oggi (l'unica modifica è avvenuta nel 1946, quando - in seguito alla proclamazione della Repubblica - fu tolto lo stemma sabaudo).