bando
In Pg XXX 13 novissimo bando (cfr. I Corinth. 15, 52 " In momento, in ictu oculi, in novissima tuba; canet enim tuba, et mortui resurgent incorrupti ") è " l'ultima richiesta " (Landino), " l'appello ultimo ", nell'ora del giudizio finale, che lo squillo della tromba degli angeli rivolgerà ai morti, come il grido dei banditori manifesta pubblicamente un ordine o un avviso. È " l'annuncio che bandisce alte verità ", " l'opera " per mezzo della quale Dio ha fatto conoscere la sua voce, specificamente il Vecchio e il Nuovo Testamento, in Pd XXVI 45 Sternilmi tu [Giovanni] ancora, incominciando / l'alto preconio che grida l'arcano / di qui là giù sovra ogne altro bando, per il Vellutello " sopra adogni altro grido, perché Giovanni passa di gran via tutti gli altri che hanno scritto della divinità di Cristo "; infatti preconio che grida sarebbe l'Apocalissi (tra gli antichi Lana, Anonimo, Pietro Alighieri, Vellutello) o il Vangelo di Giovanni che nel primo capitolo tratta dell'incarnazione del Verbo (tra gli antichi Benvenuto, Buti) o ambedue le opere (Ottimo).
In Pd XXX 34 Cotal qual io la lascio a maggior bando, " a maggiore e più sonoro grido... di quel de la mia voce " (Vellutello), cioè a poeta di voce più potente: lo Scartazzini pone in relazione l'espressione maggior bando con il novissimo bando di Pg XXX 13, e crede che D. voglia affermare che " le bellezze di Beatrice saranno pienamente rivelate il giorno del giudizio " universale. Cfr. anche il Del Lungo. In Fiore CCVI 4 la locuzione miser bando ha il senso di " ordinare con un b., pubblicamente ".
In due luoghi il termine b., che per estensione indica la pena dell'esilio, compare in locuzione: il Purgatorio è luogo d'esilio per le anime che aspirano al Paradiso: per questo in Pg XXI 102 Stazio afferma: E per esser vivuto di là quando / visse Virgilio, assentireí un sole [accetterei (di restare) un anno] / più che non deggio al mio uscir di bando; nel senso di " allontanare ", " bandire ", è in lf XV 81 voi non sareste ancora / de l'umana natura posto in bando (cioè " morto "); in Fiore XXI 8 i' fu' del giardin rimesso in bando, cioè " escluso ", " mandato via ", e CLXIII 4 ciascuna di noi [donne] de' pensare / a far che la ricchezza i [gli uomini] mett'a bando dal suo regno, cioè li renda poveri.