Vedi Barbados dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Barbados è un’ex colonia inglese, indipendente dal 1966 e attualmente membro del Commonwealth. Dall’indipendenza, Barbados ha costruito buone relazioni con gli Stati Uniti e partecipa attivamente alle organizzazioni internazionali della regione, in particolare alla Comunità dei Caraibi (Caricom), all’Organizzazione degli stati dei Caraibi orientali (Oecs) e all’Organizzazione degli stati americani (Oas).
Formalmente Barbados è una monarchia il cui capo di stato è la Regina Elisabetta II d’Inghilterra, rappresentata da un governatore generale; il sistema giuridico è basato sul Common Law anglosassone e il governo del paese è affidato a un sistema parlamentare. Il parlamento è bicamerale: i 21 membri del senato sono nominati dal governatore generale (12 su parere del primo ministro, due su parere del leader dell’opposizione e sette scelti dal governatore generale), mentre la camera bassa è composta da 30 membri direttamente eletti per cinque anni. Le ultime elezioni del febbraio 2013 sono state vinte dal Democratic Labour Party (DLP) che, rispetto alle elezioni del 2008, ha perso la sua solida maggioranza in parlamento (16 seggi sui 30 totali nella camera bassa) e deve ora contrastare la forte opposizione dell’altro principale partito, il Barbados Labour Party (BLP). L’attuale primo ministro Freundal Stuart, in carica dall’ottobre 2010, ha ora un’altra occasione per affrontare le difficoltà economiche che gravano sul paese e che hanno provocato la sua perdita di popolarità alle ultime elezioni.
La popolazione si compone per l’80% di africani e per il 4% di europei. La maggioranza della popolazione (67%) è di religione cristiana protestante, ma è presente anche una minoranza cattolica (4%). Barbados si colloca al 59° posto nella classifica dell’indice di sviluppo umano: pur essendo seconda solo alle Bahamas nella regione caraibica, questo rappresenta un peggioramento significativo dagli scorsi anni, che vedevano Barbados al 38° posto. A mantenere l’isola in alto negli indicatori è l’alta spesa pubblica per l’istruzione, pari al 5,6% del pil, che le permette di essere tra i cinque paesi al mondo con il più alto tasso di alfabetizzazione. Il pesante deficit fiscale e il crescente debito pubblico accumulatisi negli ultimi anni stanno però costringendo il governo a ridurre le spese statali e ad adottare misure impopolari. La maggior parte degli investimenti si concentra nel settore turistico, che non solo costituisce uno dei principali motori della crescita, ma è anche un’importante fonte di valuta estera. La crisi ha provocato una brusca contrazione del settore e l’isola vi sta facendo fronte attuando incentivi e voucher che attraggano i turisti (i quali tradizionalmente provengono soprattutto da Regno Unito e Stati Uniti).
Anche la finanza off shore, l’informatica e l’industria manifatturiera sono sviluppate, mentre la coltivazione della canna da zucchero, un tempo unica fonte di reddito del paese, continua ad avere notevole peso in termini di impiego ed esportazioni. Tra le esportazioni di Barbados figurano prodotti chimici e rum, tra le importazioni numerosi beni di consumo, alimentari e di costruzione. Tra i maggiori partner commerciali vi sono Trinidad e Tobago, membro Caricom, e gli Stati Uniti. Attualmente Barbados sta rafforzando i rapporti con la Cina per attrarre investimenti. Il paese possiede alcuni giacimenti di petrolio e di gas naturale e potrebbe custodirne altri all’interno delle acque territoriali; ciononostante, la produzione di petrolio soddisfa soltanto il 15% circa dell’energia consumata. Non vi sono minacce dirette alla sicurezza nazionale del paese e la difesa comprende poco più di 600 unità attive.