Vedi Barbados dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Formalmente Barbados è una monarchia il cui capo di stato è la Regina Elisabetta II d’Inghilterra, rappresentata da un governatore generale; il sistema giuridico è basato sul common law anglosassone e il governo del paese è affidato ad un sistema parlamentare. Il parlamento è bicamerale: i 21 membri del senato sono nominati dal governatore generale (12 su parere del primo ministro, due su parere del leader dell’opposizione e sette scelti dal governatore generale), mentre la camera bassa è composta da 30 membri direttamente eletti per cinque anni. Le ultime elezioni del febbraio 2013 sono state vinte dal Democratic Labour Party (Dlp) che, rispetto alle elezioni del 2008, ha perso la sua solida maggioranza in parlamento (16 seggi sui 30 totali nella camera bassa) e deve ora contrastare la forte opposizione dell’altro principale partito, il Barbados Labour Party (Blp). L’attuale primo ministro Freundel Stuart, in carica dal novembre 2009, ha ora un’altra occasione per affrontare le difficoltà economiche che gravano sul paese e che hanno provocato la sua perdita di popolarità alle ultime elezioni.
La popolazione si compone per l’80% di africani e per il 4% di europei. La maggioranza della popolazione (67%) è di religione cristiana protestante, ma è presente anche una minoranza cattolica (4%).
Barbados si colloca al trentottesimo posto nella classifica dell’indice di sviluppo umano, ovvero rientra nel gruppo a sviluppo umano ‘molto elevato’ e precede tutti i paesi della regione caraibica. Tra le dimensioni che compongono l’indice, è da notare che l’alfabetizzazione raggiunge quasi il 100%. Barbados, con una spesa pubblica per l’istruzione pari al 6,7% del pil, rientra tra i cinque paesi al mondo con il più alto tasso di alfabetizzazione. Il pesante deficit fiscale e il crescente debito pubblico accumulati negli ultimi anni costringono però il governo a ridurre le spese statali e ad adottare misure impopolari. Il campo sul quale, al contrario, si concentrano la maggior parte degli investimenti è quello turistico il quale, non solo costituisce uno dei principali motori della crescita, ma è anche un’importante fonte di valuta estera. La crisi ha provocato una brusca contrazione del settore e l’isola vi sta facendo fronte attuando incentivi e voucher che attraggano i turisti (i quali tradizionalmente provengono soprattutto da Regno Unito e Stati Uniti).
Anche la finanza offshore, l’informatica e l’industria manifatturiera sono sviluppate, mentre la coltivazione della canna da zucchero, un tempo unica fonte di reddito del paese, continua ad avere notevole peso in termini di impiego ed esportazioni. Barbados esporta prodotti chimici e rum, mentre importa numerosi beni di consumo, alimentari e di costruzione. Tra i maggiori partner commerciali vi sono Trinidad e Tobago, membro Caricom, e gli Stati Uniti.
Attualmente Barbados sta rafforzando i rapporti con la Cina per attrarre investimenti.
Il paese possiede alcuni giacimenti di petrolio e di gas naturale e potrebbe custodirne altri all’interno delle acque territoriali; nonostante questo, la produzione di petrolio consente di soddisfare soltanto il 15% circa dell’energia consumata.