Famiglia di maestri vetrarî muranesi. Originarî di Treviso, i B. si trasferirono nel sec. 13º a Castelfranco, per giungere infine a Murano nel sec. 14º (un Bartolomeo, fidarius, è ricordato nel 1348). Di Iacobello, ultimo dei tre figli di Bartolomeo e operoso anche a Padova (1416), fu figlio Angelo (m. 1460), vero fondatore della bottega, celebrato dal Filarete. I B. successivamente si suddivisero in varî rami, i cui nomi, dell'angelo, della ruota, della campana, trovarono corrispondenza nelle insegne delle rispettive fornaci e negli stemmi di ciascun ramo di famiglia. Si resero famosi i figli di Angelo, e soprattutto Marino (m. prima del 1480), Marietta, menzionata nel 1497, e Giovanni (notizie dal 1481 al 1502). I vetri soffiati dei B. sono caratterizzati dalle belle colorazioni di tinte profonde (blu, rosso rubino, verde smeraldo) e sono ornati con pittura o smalto, sia a semplici motivi ornamentali, sia con figurazioni più o meno complesse. Splendidi esempî ne sono la "coppa nuziale" del Museo Correr di Venezia, varî pezzi del Victoria and Albert Museum di Londra. Una produzione vasta e celebrata ebbe un nipote di Angelo, Anzoleto (notizie dal 1494 al 1519). L'attività della fornace dei B. non venne meno neppure nel periodo di maggior decadimento dell'arte vetraria muranese (sec. 17º-18º), fino a che la tradizione non si ravvivò per merito di Giovanni (1839-1907), artista abilissimo e di fine gusto, e dei suoi nipoti, i fratelli Benedetto, Benvenuto e Giuseppe, attivi, prima sotto la direzione di A. Salviati, poi in proprio, i quali si dedicarono alla lavorazione delle paste vitree colorate, nonché alla riproduzione delle famose coppe murrine, degli antichi vetri fenici e delle "filigrane". Dopo la prima guerra mondiale la direzione della vetreria fu assunta dai due figli di Benvenuto, Niccolò ed Ercole (1889-1974), questo affermatosi a livello internazionale come designer e artista vetraio, e il cui figlio, Angelo (n. 1927), è infine passato alla guida della vetreria sul finire degli anni Sessanta.