Nome di molti santi, beati e venerabili tra i quali:
1. Bartolomeo degli Amidei, santo (m. Montesenario 1265), uno dei sette fondatori (1240) dell'ordine dei Serviti; festa con gli altri, 17 febbraio.
2. Bartolomeo apostolo, santo: ricordato con questo nome soltanto nei Vangeli sinottici, ma forse da identificarsi con Natanaele di cui parla s. Giovanni. Natanaele sarebbe il nome personale, B. (aramaico bar Thalmay, o Tholmay, "figlio di Tolmai") il patronimico. Varie e incerte le notizie sulla sua attività missionaria (in India, in Etiopia, in Asia Minore o in Armenia) e sul suo martirio, per crocifissione o per decapitazione o per scorticamento. Festa, nella chiesa greca, 11 giugno; nella latina, almeno dal sec. 8º, 24 agosto. Secondo una pia tradizione le sue reliquie si sarebbero trovate in Mesopotamia, a Martiropoli (Mayyāfariqīn) nel sec. 5º e a Dara, portatevi dall'imperatore Anastasio I, al principio del 6º; poi sono indicate a Lipari (580 circa), quindi a Benevento (838); infine sarebbero state portate da Ottone III a Roma (983), ove sono ora venerate nella chiesa di S. Bartolomeo all'Isola. n Nelle credenze popolari, s. B. è invocato contro la paura (Isère, Francia); su lui si conosce un poemetto popolare, una cui redazione fu messa all'Indice da Clemente XI, e un "maggio" (Appennino toscano). È rappresentato per lo più con un libro o un rotulo, simbolo del suo apostolato; più tardi, col coltello, strumento del supplizio, ovvero ostendente la pelle staccata (Michelangelo, Giudizio Universale nella cappella Sistina).
3. Bartolomeo da Bologna, beato: v. oltre, Bartolomeo de Podio.
4. Bartolomeo di Braga: v. oltre, Bartolomeo de Martyribus, venerabile.
5. Bartolomeo da Breganze: v. oltre, Bartolomeo da Vicenza.
6. Bartolomeo il Giovane o di Grottaferrata, santo. Calabrese di origine (Rossano 980 circa - Grottaferrata forse 1055), discepolo di s. Nilo, di cui secondo la tradizione scrisse la vita; quarto abate di Grottaferrata. Fece edificare la chiesa, dedicata alla Madonna. Dettò il Tipico dell'abbazia, compose inni liturgici e trascrisse varî manoscritti; festa, 11 novembre.
7. Bartolomeo (Fernandes) de Martyribus (o di Braga), venerabile. Domenicano (Verdela, Lisbona, 1514 - Viana 1590), prese il titolo della chiesa ove fu battezzato; insegnò, in varî conventi; arcivescovo di Braga (1558; ma rinunziò nel 1582), nelle ultime nove sessioni del Concilio di Trento fu attivissimo fautore della riforma del clero. Autore di varî scritti, tra cui lo Stimulus pastorum (pubblicato da s. Carlo Borromeo nel 1564).
8. Bartolomeo de Podio (o B. il Piccolo), beato. Domenicano (m. 1333 circa), detto anche, per errore, da Bologna, missionario nell'Azerbaigian e in Armenia, fondò con il vardapet Giovanni di Qrnai (Kherni), da lui convertito, la congregazione degli Unitori. Il culto (15 agosto), documentato dal sec. 15º al 1750 circa, non risulta approvato. È detto anche B. il Piccolo (Parvo) per confusione con un confratello; fu confuso anche con il domenicano B. Abagliati, senese, vescovo di Tabrīz.
9. Bartolomeo do Quentat, venerabile. Fondatore (Fenaes 1626 - Lisbona 1698) della Congregazione dell'Oratorio in Portogallo, sull'esempio di s. Filippo Neri; oratore e scrittore sacro assai apprezzato (Sermões e varie serie di Meditações).
10. Bartolomeo da Simeri, santo. Organizzatore (Simeri, Catanzaro, metà sec. 11º-Rossano 1130) del monachismo basiliano in Calabria; assunse il nome di B. nel darsi alla vita monastica. Con l'aiuto di nobili e potenti signori costruì, sui monti presso Rossano, il celebre monastero di S. Maria Odigitria, detto Patirion (da πατήρ, appellativo del fondatore). È stato talvolta confuso con B. di Grottaferrata. Festa, 19 agosto.
11. Bartolomeo da Vicenza (o da Breganze), beato. Domenicano (n. Vicenza 1200 - m. 1270). Fondò a Parma, nel 1233, l'ordine militare della "Milizia di Gesù Cristo", che aveva per scopi la lotta contro l'eresia e la difesa della libertà della Chiesa nell'ambito della vita politica cittadina (l'ordine fu approvato da Gregorio IX nel 1234 e si sciolse intorno al 1260); ebbe poi varî incarichi presso la curia papale. Vescovo di Nicosia in Cipro (1252), seguì Luigi IX re di Francia alla crociata, come legato a latere. Vescovo di Vicenza (1255), in un primo momento dovette rifugiarsi a Padova, e poté raggiungere la sua sede solo nel 1259. Fu poi legato del papa Alessandro IV in Inghilterra. Ci restano di lui alcuni scritti, tra cui una Expositio Cantici Canticorum e un trattato De venatione divini amoris ispirato al pensiero dello Pseudo-Dionigi. Culto approvato nel 1793. Festa, a Vicenza, il 23 ottobre.