Nome di numerosi santi tra i quali:
1. Anastasio, patriarca di Antiochia dal 559 (m. 599), detto il Vecchio; difensore dell'ortodossia contro l'aftartodocetismo imposto (564) da Giustiniano, esiliato (570) da Giustino II, amico di S. Gregorio Magno che ne ottenne da Maurizio la reintegrazione (593); abbiamo di lui la pastorale scritta in tale occasione e cinque dissertazioni di teologia trinitaria e cristologica (altri scritti sono dubbi o spuri); festa, 21 aprile.
2. Anastasio, patriarca di Antiochia dal 599 (m. 610), detto il Giovine, succeduto al precedente; anch'egli amico di S. Gregorio Magno, di cui si sa che tradusse in greco la Regola pastorale; combatté gli Ebrei e fu trucidato in una loro sollevazione; festa, 21 dicembre.
3. Anastasio Apocrisiario, o nunzio, della Chiesa romana a Costantinopoli, combatté il monotelismo, fu esiliato (647), ricondotto a Costantinopoli (662), processato e torturato; di nuovo esiliato, morì l'11 ott. 666. Si hanno di lui due relazioni e una lettera sulle sue vicende; alcuni ascrivono a lui il trattato antiereticale Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi; festa, 20 maggio.
4. Anastasio di Cluny (o di Mont-Saint-Michel), veneziano di nascita (m. Doydes, presso Rieux, 1085 o 1086), monaco a Mont-Saint-Michel, poi a Tombelaine, e nel 1067 circa a Cluny; inviato da Gregorio VII con Roberto di Cluny e Ugo Candido in Spagna (1073), probabilmente per introdurre la liturgia romana tra i Mozarabi: festa, 16 ottobre.
5. Anastasio apostolo dei Magiari (m. nel 1036 o 1039). Nato verso il 954 da famiglia nobile boema, studiò forse alla scuola capitolare di Magdeburgo. Inviato nel 992 dal re di Boemia a Roma, vi avrebbe cambiato il suo nome di Asztric (o Radla) in quello di Anastasio. Nel 997 fu posto dal principe d'Ungheria Géza al governo del monastero di Pannonhalma, e da allora si dedicò alla conversione dei Magiari e all'organizzazione ecclesiastica di quel regno. Inviato a Roma nel 999 da re Stefano per ottenere da papa Silvestro II l'approvazione delle costituzioni religiose del regno e la corona, A. vi sarebbe stato consacrato vescovo (altre fonti lo dicono consacrato a Nitra), ma è incerto quale sia stata la sua prima sede. Quando morì era vescovo di Esztergom: festa, 12 novembre.
6. Anastasio il Persiano; di nome Magundat, figlio (m. 628) di un mago, si convertì e fu battezzato a Gerusalemme (620), dove si fece monaco nel monastero di S. Anastasio; passò poi a Cesarea, ma fu arrestato da truppe persiane, ricondotto in patria e sottoposto al martirio; le reliquie, secondo la tradizione, furono portate a Roma nel 640 e sono tuttora venerate nel monastero ad aquas Salvias (SS. Vincenzo e A. alle Tre Fontane); festa, 22 gennaio. Dell'icona miracolosa che colà si trovava, citata negli Atti del II Concilio di Nicea, è menzione nel Martirologio Romano.
7. Anastasio di Salona detto Il fullone (per il mestiere da lui esercitato), originario di Aquileia, martire a Salona sotto Diocleziano (304 circa); festa, 26 ag. Ebbe una chiesa in Salona; distrutta questa città, le reliquie furono portate a Roma dal papa Giovanni IV (640-642), ma gli abitanti di Salona credettero di possederle ancora e ciò condusse a uno sdoppiamento del santo nella letteratura agiografica, per cui si credette all'esistenza di un A. corniculario. E infatti un A. corniculario venne venerato come martire a Camerino (11 maggio) e a Palestrina (21 agosto).
8. Anastasio Sinaita. Monaco ed egùmeno del monastero del m. Sinai (m. dopo il 700), della cui vita si sa poco: era ad Alessandria poco prima del 640 e sotto il patriarca monofisita Giovanni III nel 678-85. Né è del tutto chiara, per possibili confusioni con omonimi pressoché contemporanei, l'attività letteraria di esegeta e polemista, già seguace dell'aristotelismo, e autore della Guida (ὁδηγός) contro l'eresia, di una Interpretazione dell'Esamerone nota in traduzione latina e parzialmente nell'originale, di una raccolta di 154 Domande e risposte. C'è chi ascrive a lui il Cantico funebre (anziché ad A. il Questore) e, con più probabilità, il florilegio Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi (anziché a s. A. Apocrisiario); e ancora sermoni e opuscoli, alcuni discussi. Festa, 21 aprile.