barriere architettoniche
Ostacoli da rimuovere
Una barriera architettonica è un impedimento che limita o rende impossibile la fruizione di spazi, edifici e strutture, ostacolando in particolare il passaggio a bambini, anziani e persone con difficoltà motorie (portatori di handicap costretti a muoversi su sedia a rotelle), sensoriali (persone prive della vista) o psichiche (persone con disturbi mentali che si ripercuotono sulla capacità di spostamento)
Una barriera architettonica può essere un marciapiede troppo alto, una rampa di scale, un passaggio o un ascensore troppo stretto, impossibili da superare per una persona costretta a muoversi sulla sedia a rotelle o per una mamma con la carrozzina; ma costituisce una barriera architettonica anche la mancanza di segnalazioni che permettono l'orientamento nei luoghi pubblici, evitando fonti di pericolo in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
Un insieme di circostanze che costituiscono ostacolo fisico rende più o meno disabili persone che hanno difficoltà di movimento, in modo temporaneo o definitivo, creando loro di conseguenza ulteriori disagi, sia fisici sia psicologici.
Fortunatamente, nell'ultimo ventennio del Novecento si è sviluppata una coscienza sociale relativa a questo problema e attraverso una serie di provvedimenti legislativi è iniziato un progressivo adeguamento delle città sia per quanto riguarda l'eliminazione delle barriere architettoniche esistenti, sia per progettare spazi aperti, edifici e strutture pubbliche che non presentino ostacoli per le persone.
Una nuova disciplina relativa alla progettazione del territorio e delle città si è con il tempo perfezionata: è la cosiddetta accessibilità urbana, che rappresenta l'insieme delle caratteristiche spaziali e organizzative dell'ambiente costruito per consentire un'agevole e sicura fruizione dei luoghi e delle attrezzature della città, anche da parte di persone con ridotte capacità motorie.
Gli obiettivi di questo tipo di progettazione architettonica sono diversi. In primo luogo la semplice eliminazione delle barriere architettoniche, con la modifica parziale o totale degli elementi fisici che le rappresentano: per esempio, per poter rendere accessibile a tutte le persone un marciapiede bisogna predisporre in alcuni punti piccole rampe con inclinazione adeguata, a distanza regolare l'una dall'altra, e al tempo stesso fare in modo che queste rampe non vengano ostruite da automobili in sosta. Ma un intervento di vitale importanza è anche quello da effettuarsi sui mezzi di trasporto pubblico: per esempio, l'adozione di tram e autobus a pianale ribassato e predisposti per poter accogliere passeggeri su sedia a rotelle.
Uno spazio collettivo, quindi, dovrebbe favorire tutti i tipi di mobilità delle persone, a iniziare dalla sedia a rotelle fino alle persone con mobilità lenta, come gli anziani: si deve favorire l'accesso, preferendo quello a livello o con lieve pendenza (5%), così come il passaggio, che deve essere dimensionato tenendo presente la larghezza della sedia a rotelle e la sua possibilità di rotazione. Gli ascensori devono avere dimensioni compatibili con le esigenze di chi usa la sedia a rotelle e devono essere sempre presenti, negli edifici come negli spazi pubblici, i servizi igienici progettati per i disabili.
Ma si devono anche favorire tutti i tipi di percezione: quella dei non vedenti, che possono essere aiutati per esempio stimolando il loro udito (semafori a emissione di suoni) e il tatto (percorsi tattili), o quella dei non udenti, che trovano un fondamentale aiuto nei riferimenti visuali; a tal proposito di grande interesse sono le soluzioni adottate a Parigi nella Città delle scienze e dell'industria di La Villette.
In generale si può affermare che l'architettura può accentuare o diminuire l'handicap fisico. Il ruolo essenziale di una progettazione architettonica corretta consiste nel prevenire e correggere i vari tipi di handicap, come affermava il grande architetto finlandese Alvar Aalto: "Nell'architettura ogni soluzione è in un modo o nell'altro il risultato di un compromesso che si trova più facilmente studiando i punti deboli dell'uomo".