BARTOLINO da Novara
(o Bertolino)
Architetto documentato in Italia settentrionale nella seconda metà del Trecento e nel primo decennio del Quattrocento. L'attività edificatoria documentata di B. rientra essenzialmente nel campo dell'architettura militare, nel cui ambito egli raggiunse risultati di altissimo livello, ricevendo incarichi dalla più qualificata committenza del suo tempo, come gli Este di Ferrara, i Visconti di Milano e i Gonzaga di Mantova.È dell'8 giugno 1368 la più antica notizia riguardante B., allora attivo come ingegnere militare alla difesa di Mantova contro gli attacchi di Bernabò Visconti e Cansignorio della Scala (Campori, 1883, p. 12); dal 1373 è documentato a Ferrara dove, nel 1374, rilevò il perimetro delle mura cittadine su incarico di Niccolò II d'Este, il quale, il 30 gennaio 1376, gli donò due case definendolo proprio "inzignerio et familiario" (Cittadella, 1868, p. 536). Negli anni successivi fu attivo soprattutto a Ferrara, ma la sua opera si svolse, fino al primo decennio del Quattrocento, anche in varie altre città dell'Italia settentrionale, tra cui Mantova, Milano e Pavia (Fiocchi, 1985). Non vi sono documenti certi sulla data della sua morte, che le fonti collocano tradizionalmente tra il 1406 e il 1410.Nel 1385 B. dette inizio, su incarico del duca Niccolò II, alla costruzione del castello estense di Ferrara, inglobando nella nuova fabbrica un'antica torre difensiva che sorgeva lungo il lato settentrionale delle mura cittadine, la torre dei Leoni. In quell'anno, infatti, tumulti popolari di una certa gravità avevano scosso la stabilità politica e sociale della città. Il duca dovette forse in occasione di quel frangente dubitare della capacità della torre dei Leoni di resistere a un attacco in massa della popolazione in rivolta, decidendo quindi in favore della costruzione del succitato castello, una struttura fortificata ben più articolata e sicura, simbolo tra l'altro del crescente potere della casata.L'edificio ha sostanzialmente mantenuto intatto nel tempo l'aspetto trecentesco. Importanti interventi di restauro hanno inoltre rimesso in luce il nucleo primitivo della torre (Borella, 1985), permettendo così di meglio riconoscere, in tutta la sua originalità e perizia costruttiva, il lavoro di riuso della struttura preesistente messo a punto da B., il quale ne rielaborò sì l'aspetto esterno ma ne fece contemporaneamente il prototipo su cui esemplare gli altri tre torrioni angolari.Il castello si presenta infatti, nella realizzazione bartoliniana, come una struttura a pianta quadrata segnata agli angoli da quattro possenti torri quadrangolari: quella dei Leoni, appunto, quella di S. Caterina, quella di S. Paolo e quella detta Marchesana. All'esterno, le mura in laterizio sono percorse lungo il perimetro da una nitida modanatura in marmo lavorata a tortiglione, decorata da scudi con l'arme estense. Nel corso del sec. 16° il castello fu oggetto di lavori di restauro e ammodernamento, in particolare a opera di Girolamo da Carpi, che elevò di un piano le torri e costruì gli attici balaustrati, in sostituzione della merlatura, andata distrutta nel corso di un incendio nel 1554.Nel 1395 B. era a Mantova, dove attendeva alla costruzione del castello di S. Giorgio, su incarico di Francesco I Gonzaga; anche qui l'architetto inglobò nell'opera una preesistente struttura difensiva a forma di casa-torre. Il castello di Mantova, divenuto nel corso dei secc. 15° e 16° parte del più vasto complesso della residenza gonzaghesca, richiama assai da vicino per tipologia e lessico architettonico quello estense di Ferrara.In quest'opera l'elemento distintivo dell'architettura di B. appare costituito dalla "compattezza bloccata e unitaria della sua visione e della sua resa formale" (Romanini, 1964, p. 433), il che rende possibile affermare la formazione lombardo-viscontea del maestro, stanti le strette consonanze con la contemporanea produzione architettonica di quell'area culturale.In ogni caso, nel 1400 B. era a Milano, chiamato da Gian Galeazzo Visconti per esprimere, insieme a Bernardo da Venezia (v.), un parere sull'andamento del cantiere del duomo; l'episodio è documentato da una lettera scritta dai due architetti al duca, dalla quale sembra attestata, in base all'identità delle prese di posizione su punti di fondamentale importanza, una comune matrice culturale (Romanini, 1955b; 1964). Nei primi anni del Quattrocento B. risulta attivo in diversi cantieri, tra cui quello della Certosa di Pavia e quello delle fortificazioni di Finale Emilia (Modena), su incarico di Niccolò III d'Este. Tra gli edifici attribuiti a B. sulla base di considerazioni stilistiche vanno ricordate le chiese di S. Lorenzo a Mortara, di S. Pietro Martire e S. Francesco a Vigevano e di S. Maria delle Grazie a Mantova (Fiocchi, 1985).
Bibl.:
Fonti. - Annali della fabbrica del Duomo di Milano dall'origine fino al presente, a cura di C. Cantù, I, Milano 1877; Chronicon Estense cum additamentis usque ad annum 1478, a cura di G. Bertoni, E.P. Vicini, in RIS2, XV, 3, 1908-1937; T. Bartoli, Annali antichi della città di Ferrara e de' Principi e Duchi estensi, Ferrara, Bibl. Com. Ariostea, ms. Antonelli 363.
Letteratura critica. - G. Baruffaldi, Vite de' pittori e scultori ferraresi, 2 voll., Ferrara 1844-1846; L.N. Cittadella, Notizie amministrative, storiche, artistiche relative a Ferrara, 2 voll., Ferrara 1868; id., Il castello di Ferrara, Torino 1875; G. Campori, Gli architetti e gli ingegneri civili e militari degli Estensi dal secolo XIII al XVI, Atti Memorie Modenesi, s. III, 1, 1883, pp. 1-69; G. Bertoni, E.P. Vicini, Il castello di Ferrara ai tempi di Nicolò III, Bologna 1906; A.M. Romanini, L'architettura lombarda nel secolo XIV, in Storia di Milano, V, La signoria dei Visconti (1310-1392), Milano 1955a, pp. 637-726; id., L'architettura viscontea nel XV secolo, ivi, VI, Il ducato visconteo e la repubblica ambrosiana (1392-1450), Milano 1955b, pp. 611-682; id., L'architettura gotica in Lombardia, 2 voll., Milano 1964; G. Mariacher, s.v. Bartolino da Novara, in DBI, VI, 1964, pp. 633-634; C. Perogalli, Castelli e rocche di Emilia e Romagna, Milano 1972; A.M. Romanini, Architettura, in Il Duomo di Milano, Milano 1973, I, pp. 97-232; Monumenti d'Italia. I castelli. Architettura e difesa del territorio tra Medioevo e Rinascimento, Novara 1978; M. Borella, La Torre dei leoni, in Il castello. Origini, realtà, fantasia, a cura di P. Portoghesi, F. Bocchi, cat., Ferrara 1985, pp. 57-93; F. Fiocchi, Bartolino da Novara, ivi, pp. 94-111.A. Tomei