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BARTOLOMEI

di Giulio Prunai - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
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BARTOLOMEI (Giovanni di Bandino)

Giulio Prunai

Nacque in Siena nella seconda metà del sec. XIV e frequentò lo Studio patrio, dove si laureò in diritto civile e dove lesse tale materia succedendo, nel 1388, a Ranieri de' Bossoli da Perugia; la cattedra gli fu riconfermata nel 1399 alla condizione che almeno sei scolari assistessero alle sue lezioni. Svolse anche incarichi politici per conto del governo senese, recandosi, nel 1389, in Pisa e in altre città toscane per la stipulazione di una lega contro le compagnie di ventura. Abbandonata la cattedra ai primi del secolo XV, si dedicò alla narrazione degli avvenimenti del proprio tempo per il ventennio 1402-1422, narrazione che fu continuata dal pronipote di lui, Francesco Tommasi, per i periodi 1423, 1428, 1440-1443, 1458-1472, da Pietro Rossi per gli anni 1429-1435 e dal cancelliere della repubblica, Agostino Dati, per il periodo 1446-1457. Tali cronache costituiscono un tentativo di scrivere la storia senese del sec. XV e furono riunite per la stesura di una storia di Siena in latino, progettata dal card. Francesco Piccolomini, nel tempo in cui resse l'arcivescovato senese. La cronaca del B., con il titolo Historia senensis ab anno 1402 usque ad annum 1422, è giunta sino a noi in una trascrizione del sec. XVIII dell'erudito senese Uberto Benvoglienti e fu edita per la prima volta dal Muratori nella raccolta dei suoi Rer. Italic. Script.(XX, Mediolani 1731, coll. 6-23). Di chiara ispirazione umanistica, vergata in elegante latino, là cronaca del B. acquista una certa concretezza solo nelle parti attinenti ai fatti cittadini, che l'autore riferisce con la precisione di chi è stato testimonio oculare.

Giunto all'età di quarantun anni, il B. vestì l'abito dei minori conventuali. La data della sua morte, indicata da alcuni autori come avvenuta nel 1419, deve essere posposta di almeno tre anni, in quanto il B. terminò di scrivere la propria cronaca alla fine del 1422.

Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Siena, Biccherna 275, cc. 30, 33 v, 37; G. M. Mazzuchefli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, p. 470; D. Moreni, Bibl. stor. della Toscana, I, Firenze 180s, p. 93; P. B. Potthast, Bibl. Hist. M. E.,Berlin 1865, 1, p. 132; A. Professione, Siena e le comp. di ventura,Civitanova 1898, p. 140; G. Prunai, Lo studio senese dalla migratio bononiensis alla fondazione della Domus Sapientiae,in Bullett. senese di storia patria, LVII (1950), p. 40.

Vedi anche
arcicancelliere (ted. Erzkanzler) Capo della cancelleria degli imperatori carolingi. In Germania, tale ufficio fu attribuito ai tre elettori ecclesiastici, arcivescovi di Magonza, Treviri e Colonia, rispettivamente arcicancelliere per Germania, Borgogna e Italia (dal 1037); arcicancelliere dell’imperatrice era l’abate ... Latino Pacato Drepànio Pacato Drepànio, Latino (lat. Latinius Pacatus Drepanius). - Retore gallo (sec. 4º d. C.), amico di Ausonio e di Simmaco; capo di una legazione a Roma (389), pronunciò un panegirico di Teodosio, a noi giunto, interessante come documento storico. biccherna Magistratura finanziaria senese attiva dal 13° al 18° sec., i cui registri, detti libri di biccherna, dalla metà del Duecento hanno il piatto anteriore della legatura dipinto con caratteristiche figurazioni: il camerlengo, gli stemmi dei provveditori e, in seguito, anche altre figurazioni. Quando, alla ... compagnìa di ventura compagnìa di ventura Nome attribuito dal 14° sec. ad associazioni di mercenari, che si mettevano al servizio delle monarchie, desiderose di milizie indipendenti da ogni vincolo feudale per far valere la propria autorità sui vassalli, e dei Comuni, soprattutto in Italia, nei quali l’attività industriale ...
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