Colleoni, Bartolomeo
Nato nel 1400 da una famiglia della piccola nobiltà bergamasca, abbracciò la carriera militare che fu lunga e intensa. Dapprima fu al servizio di importanti condottieri: combatté con Braccio da Montone nel 1419; con Iacopo Caldora, al servizio di Giovanna II d’Angiò, dal 1424 al 1429 circa; con Muzio Attendolo Sforza per una breve campagna nel 1424; con il conte di Carmagnola nel 1431-32; con il Gattamelata dal 1432 al 1437 contro Giovanna II d’Angiò. Fu poi assoldato, alternatamente, da Venezia e da Milano, non senza disavventure (Filippo Maria Visconti lo fece imprigionare nel 1447). Al servizio di Venezia guidò la brillante campagna militare del 1449, vincendo a Romagnano Sesia e Borgomanero contro truppe franco-piemontesi al servizio di Milano. Nel 1451 la Serenissima gli preferì però, come capitano generale, Gentile da Leonessa che aveva ereditato il comando delle truppe del Gattamelata. Nel 1467 C. si mosse per sostenere i fuorusciti fiorentini ribelli a Piero de’ Medici.
Vinse a Dovàdola, ma poi fu fermato alla Molinella da Federico da Montefeltro. Morì nel 1475.
Con severità forse eccessiva, M. concede a C. solo un cenno nel Principe (xii 26: «Bartolomeo da Bergomo») fra i capitani con i quali i veneziani «avevano a temere della perdita, non del guadagno». Nelle Istorie fiorentine (VII xx) la campagna del 1467 è narrata come una delle guerre pressoché simulate, in cui per la viltà dei mercenari le battaglie terminavano senza morti, con «alcuni cavagli feriti e certi prigioni da ogni parte presi» (valutazione non confermata dagli storici).
Bibliografia: M.E. Mallett, Colleoni Bartolomeo, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 27° vol., Roma 1982, ad vocem.