Pittore e incisore (Bologna 1529 - ivi 1592). La sua formazione avvenne in patria e a Roma con I. Vignola (1550-55) e poi presso T. Zuccari (1555-60 circa). Influenzato inizialmente da Correggio, Parmigianino e N. dell'Abate (1564-65, Madonna in trono e santi, Bologna, S. Giacomo Maggiore), fu sensibile anche alla pittura di P. Tibaldi e D. Calvaert e, infine, a quella dell'ambiente di G. Vasari. Tra le sue opere ricordiamo, a Bologna: l'Adorazione dei Magi, Palazzo Arcivescovile; Madonna in gloria e Santi, 1570 circa, S. Petronio; Presentazione di Maria al tempio, 1583, Pinacoteca Nazionale. Fu ritrattista notevole (Ritratto d'uomo, 1566, Marsiglia, Musée des beaux-arts; Ritratto della famiglia Perracchini, 1569, Roma, galleria Colonna); si dedicò anche al genere, alla natura morta (Macelleria, Pescheria, Allevatore di cani, Roma, Galleria nazionale d'arte antica, palazzo Barberini) e alla caricatura. A contatto con U. Aldrovandi, introdusse nelle sue opere elementi naturalistici (Botanico, Roma, galleria Spada; Famiglia, Vienna, Kunsthistorisches Museum). Collezionista enciclopedico, creò nella sua casa un museo di curiosità. Suo figlio Tiburzio (Bologna 1555 - ivi 1612 circa), pittore, influenzato da D. Calvaert e G. Vasari, accrebbe il museo creato da Bartolomeo.