Roccia eruttiva neovulcanica, corrispondente effusivo dei gabbri. I b. sono lave per lo più di colore scuro, grigio o nerastro, disposti in colate, spesso con fessurazioni prismatiche o colonnari. La loro struttura è porfirica, generalmente poco pronunciata, con pasta di fondo cristallina, raramente vitrofirica, e con tessitura prevalentemente intersertale, meno frequentemente pilotassica o ialopilitica; talune varietà a grana grossa realizzano la struttura doleritica. I b. sono caratterizzati dall’associazione di un plagioclasio basico (labradorite o bytownite) e di un pirosseno e possono contenere, o no, olivina. Accessori abituali sono i minerali metallici (soprattutto la magnetite) e l’apatite. Il pirosseno è normalmente augitico; se l’augite è parzialmente sostituita dall’iperstene, si hanno i b. iperstenici, se è presente l’anfibolo, si hanno i b. orneblendici. I b. hanno una densità variabile fra 2700 e 3100 kg/m3; sono impiegati nelle pavimentazioni stradali, per l’elevata resistenza alla compressione; non sono invece utilizzabili come materiale da costruzione perché offrono scarsa aderenza alle malte. Sono tra le rocce effusive più diffuse, costituendo talvolta l’ossatura affiorante di grandi superfici strutturali. In Italia si trovano nel Veneto (soprattutto nei Monti Lessini, in provincia di Verona e di Vicenza), in Sicilia (Etna, Ragusano) e in Sardegna (Campeda, Montiferru, Valle del Tirso).
Con il termine b. alcalini vengono denominate alcune famiglie di rocce, nelle quali ai femici usuali dei b. (pirosseni, olivine) si unisce un silicato alcalino (sanidino, nei trachibasalti; feldspatoidi, nei b. nefelinici, leucitici, analcitici; melilite, nei b. melilitici).