BASUTOLAND (VI, p. 366)
Il Basutoland (31.000 km2 e 641.674 ab., di cui 1926 bianchi, nel 1956) costituisce tuttora un protettorato della corona britannica. L'insediamento si presenta più denso nel Lesotho. Molti lavoratori negri emigrano verso le miniere dell'Unione Sudafricana; largo impiego essi vi trovano anche nell'industria e nell'agricoltura e, per quanto riguarda l'elemento femminile, nelle attività domestiche. Il residente britannico vive a Maseru, un centro di 1600 ab. L'agricoltura è praticata esclusivamente sui terreni pianeggianti presso il confine occidentale (mais, kaffir corn, grano e altri cereali, oltre alle leguminose). Più importante è l'allevamento, che si sviluppa in tutto il paese (soprattutto bovini, pecore e capre, poi equini). Le esportazioni riguardano la lana e il mohair; esse non compensano però le importazioni, tra cui hanno un certo peso i prodotti alimentari.
Storia. - Pur consentendo alla più ampia integrazione economica del B. nel Sudafrica, in considerazione della sua situazione geografica al centro dell'Unione Sudafricana, il governo britannico continuò ad opporsi all'incorporazione politica di tale territorio nell'Unione. Le insistenze del governo di Pretoria non approdarono, fino alla seconda guerra mondiale, che alla creazione, nel 1938, di una Joint Advisory Conference anglo-sudafricana, che peraltro non servì a dare una soluzione al problema. Il governo britannico si irrigidì ancor più dopo l'avvento al potere nell'Unione Sudafricana, nel 1948, dei nazionalisti, sostenitori d'una politica di discriminazione razziale; si orientò anzi ad avviare il Basutoland verso l'autonomia. A tale scopo furono iniziate nel 1958 conversazioni costituzionali a Londra con i capi indigeni del territorio. La nuova costituzione fu emanata il 21 settembre 1959. Essa prevedeva la creazione di un'Assemblea legislativa (Consiglio nazionale) composta di 80 membri, di cui 40 eletti da Consigli di distretti costituiti in collegi elettorali e 40 membri di diritto o nominati dai capi di tribù e dall'alto commissario. Nella scelta dei candidati erano vietate discriminazioni di colore, razza, religione. L'alto commissario britannico conservò la competenza in materia di rapporti con l'estero, sicurezza interna, difesa e dei principali servizî amministrativi.
Bibl.: A. Sillery, Basutoland, the Bechuanaland Protectorate and Swaziland: History of discussions with the Union of South Africa, Oxford 1952; E. Baring, Problems of the High Commission Territories, in International Affairs, aprile 1952; I.H. Wellington, Southern Africa. A geographical study, 2 voll., Cambridge 1955; J. Edwards, Basutoland Enquiry, Londra 1956.