(ebr. Bĕ’ersheba‛; arabo Bi’r es-seba‛) Città di Israele (185.100 ab. nel 2006), a SO di Gerusalemme, capoluogo del distretto Meridionale. Sorta nell’ambito del piano di valorizzazione economica del comprensorio del Negev, ha avuto un enorme sviluppo (nel 1948 contava circa 5000 ab.) grazie ai lavori di sistemazione delle risorse idriche. Riveste un’importante funzione strategica e di coordinamento economico-territoriale. È un attivo mercato agricolo e zootecnico, con industrie chimiche, alimentari, tessili, dei materiali da costruzione. È attraversata dall’oleodotto Eilat-Haifa.
B. segnava in antico (Giudici, 20, 1) i limiti meridionali della Palestina. Antichissimo centro cananeo, passò nel 6° sec. a.C. agli Edomiti, poi ai Nabatei; in età imperiale romana fu centro militare, poi capoluogo della Palestina tertia; decadde nel Medioevo, fino a essere abbandonata nel sec. 14°. Risorse all’inizio del 20° sec. sotto l’amministrazione turca; durante la Prima guerra mondiale, il 1° ottobre 1917, la battaglia di B. diede inizio allo sfaldamento turco in Palestina.
Il sito, già occupato nel Calcolitico, non ebbe successive fasi di frequentazione fino all’inizio dell’età del Ferro, quando divenne un importante centro amministrativo fortificato, distrutto e ricostruito per quattro volte consecutive. Il momento di massimo splendore coincise con il II periodo dell’età del Ferro; B. era allora una città a pianta ovale, cinta da mura a casematte e percorsa da strade convergenti in un’unica piazza, probabile luogo di riunione e di mercato. Presso la porta urbica principale sorgevano gli edifici amministrativi e i magazzini. Controversa è la cronologia relativa alla distruzione della città, avvenuta comunque tra il 701 e il 586 a.C.