BENEDETTO da Ceccano
Notaio vissuto tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo. Alcuni studiosi, accettando un'ipotesi del Pertz, gli attribuiscono la compilazione di una cronaca "a nativitate Domini nostri Iesu Christi ad annum eiusdem MCCXVII", che è conosciuta con i titoli Annales Ceccanenses, Chronicon Ceccanense, Chronicon Fossae Novae.
Nei due codici che ce ne hanno conservato il testo (L42 della Bibl. Vallicelliana di Roma, IV.F.8 della Bibl. Naz. di Napoli; trascrizioni ambedue dei codice originario un tempo esistente nella chiesa di S. Maria a Fiume di Ceccano, eseguite, secondo quanto affermano gli explicit, a Fossanova il 7 luglio 1600 da un certo Benedetto Conti di Sora), la cronaca è attribuita a Giovanni dei conti di Anagni, signore di Ceccano ("Chronicon D.ni de Ceccano / extat in monast. Fossae / Nouae", c. 4). L'Ughelli, primo editore della cronaca stessa (1644), accettò affrettatamente tale attribuzione; mentre il Muratori (Rerum..., pp. 853-854) fece notare che il nome del conte Giovanni compariva in documenti di donazione incorporati direttamente nel testo e che pertanto la ripetizione della formula "Ego Iohannes de Ceccano... concedo" poteva aver tratto in equivoco il copista Benedetto Conti. Perciò il Muratori, seguito dal Del Re e da altri, preferì assegnare l'opera a un anonimo compilatore vissuto a Ceccano o a Fossanova nei primi anni del 1200. Che la cronaca sia stata scritta a Fossanova o a Ceccano è infatti fuor di dubbio: basta seguire le particolareggiatissime descrizioni di cerimonie celebrate in occasione di consacrazioni di chiese (segnatamente quella di S. Maria a Fiume nel 1196, cc. 35 ss.) o di pellegrinaggi papali nei territori del conte di Ceccano (cc. 69-71); 0 considerare le notizie riguardanti assai da vicino il conte Giovanni (c. 58 v: "a. 1189 XI Kal. Iulii. Ioannes de Ceccano accepit in uxorem Rogasiatam filiam Comitis Petri de Celano"; c. 59 r: "a. 1190. Decimo Kal. Ian. Ioannes de Ceccano gladio militie accinctus est, octavo idus madii") per trovare elementi che suffragano ampiamente l'ipotesi.
Le frequenti inserzioni di bolle papali e di documenti di donazione danno alla cronaca uno speciale carattere per così dire "burocratico"; ed è forse proprio per questa impronta che non pare del tutto gratuita l'attribuzione proposta dal Pertz a Benedetto da Ceccano, notaio del conte Giovanni, il cui nome, due volte accompagnato dall'appellativo di "presbiterus", compare in alcuni atti incorporati nella cronaca (24 luglio 1196, 22 ag. 1201, 8 marzo, 4 ag. e 3 sett. 1209).
Il Chronicon Ceccanense è interessante, soprattutto per i documenti originali in esso inseriti, per le frequenti descrizioni di cerimoniali e processioni e, infine, per una serie di esametri ingiuriosi diretti contro Enrico VI e i suoi tedeschi invasori, attribuiti al decano e al monaco Giovanni del monastero di Montecassino.
Fonti e Bibl.: Gli Annales Ceccanenses sono pubbl. a cura di G.H. Pertz, in Mon. Germ. Hist., Script., XIX, Hannoverae 1866, pp. 275-302. Altre edizioni e commenti in: F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, X, Venetiis 1722, (App.), pp. 1-36; G.B. Carusius, Bibl. hist. Regni Siciliae, I, Panormi 1723, pp. 59-83; Chronicon Fossae Novae, in L. A. Muratori, Rer. Italic. Script., VII, Mediolani 1725, pp. 853-854; testo coll. 855-898; G.Del Re, Cronisti e scrittori sincroni della dominazione normanna e sveva, I, Napoli 1845, pp. 493-543: testo e versione italiana di S. Volpicella; pp. 543-566: commento e varianti. Cfr. inoltre C. Baronio, Annales Ecclesiastici, Roma 1607, p. 309; L. A. Muratori, Ann. della storia d'Italia, VII, Milano 1794, p. 4; H. Ulmann, Ueber die angeblichen Verfasser des Gedichtes in den Annales Ceccanenses, in Neues Archiv..., n. s., I (1876), pp. 191 s.; R. Paccasassi, Monografia del Monum. naz. di Fossanova, Fermo 1882, p. 35; M. Sindici, Ceccano, l'antica Fabrateria, Roma 1893, pp. 85 ss.