Bengala
Una delle più popolate regioni dell’Asia meridionale (la sua denominazione deriva da banga, nome di antiche popolazioni ariane); include le piane alluvionali e il delta dei fiumi Gange e Brahmaputra. Politicamente la regione è principalmente divisa in una parte occidentale, lo Stato indiano del B. occidentale (capitale Calcutta), e una parte orientale che costituisce il Bangladesh. Le fonti scritte e archeologiche testimoniano la presenza di contatti tra il B. e altre regioni dell’India a partire dall’epoca Maurya (4°-3° sec. a.C.); la presenza buddhista è documentata da due iscrizioni del 2° sec. a.C. Il processo di urbanizzazione della regione, iniziato in epoca Maurya, proseguì in epoca Shunga (2°-1° sec. a.C.) e, in modo disomogeneo, in epoca kusana (1°-3° sec. d.C.). Si susseguirono le dinastie dei Gupta (320-650 d.C.), dei Khadga (650-700 d.C.) e dei Pala, che governarono fino agli inizi dell’11° secolo. Il B. fu conquistato dai musulmani nel 1240. Con l’indipendenza indiana (1947), il B. occidentale fu una delle regioni dell’India che più ebbe a soffrire della scissione del subcontinente in due distinte unità. La situazione fu resa ancora più grave dal continuo affluire dei profughi (circa tre milioni tra il 1947 e il 1950) dal B. orientale, ciò che, oltre ad aumentare il disagio economico, riaccese le animosità tra indù e musulmani provocando, tanto nel B. occidentale quanto in quello orientale, agitazioni e atti di violenza tali da indurre i governi dell’India e del Pakistan ad avviare delle trattative (aprile 1950). Il 1° gennaio 1950 fu annesso al B. occidentale lo Stato di Cooch-Behar, alla frontiera nordorientale dell’India, fino a quel momento amministrato dal governo centrale. Con la riorganizzazione degli Stati dell’Unione entrata in vigore il 1° novembre 1956, al B. occidentale fu tolto il distretto di Darjiling, peraltro separato dal resto della regione per l’incunearsi tra l’uno e l’altro del Pakistan, per annetterlo all’Assam, con cui ha continuità territoriale.
Fu fondato dopo una serie di rivolte che scoppiarono prima nel B. orientale (1336) e poi in quello occidentale (1338) in risposta alla dura oppressione sancita da Muhammad Ibn Tughluq. Le due metà del Paese furono riunificate nel 1352 dal sovrano Ilyas Shah (1342-58), i cui discendenti regnarono fino al 1489, anno in cui furono soppiantati dai loro ufficiali abissini. Alcuni anni dopo, il popolare vizir Husain Shah (1493-1518) detronizzò il tiranno abissino e inaugurò un periodo di pace e di prosperità; riorganizzò l’esercito e abbellì la capitale con grandi costruzioni. I sultani agirono come patroni nel promuovere una sintesi culturale tra gli elementi autoctoni e quelli arabo-persiani in un processo di adattamento dell’élite musulmana al contesto indù. Nel 1539 il regno cadde nelle mani di Sher Shah Sur. I suoi discendenti si mantennero sul trono fino al 1564; seguì poi un’effimera dinastia Karrani finché nel 1576 Akbar si impadronì del B.