Andreatta, Beniamino
Politico ed economista (Trento 1928 - Bologna 2007). Occupò una posizione di straordinario rilievo nella storia politica italiana tra i primi anni 1960 e la fine del 20° secolo. Fu professore ordinario e tra i fondatori dell’Università della Calabria; diede vita all’Istituto di scienze economiche di Bologna e fondò l’associazione Prometeia, leader nelle previsioni econometriche. Sensibile alla visione keynesiana, coltivò grande interesse per gli studi di economia applicata (distribuzione del reddito, progresso tecnico, sviluppo economico, politica fiscale e monetaria) e per l’impiego dei modelli econometrici. Persuaso che l’economia dovesse sempre ispirare la politica, negli anni giovanili si collocò nella sinistra democristiana e dal 1963 fu vicino ad A. Moro come consigliere economico; parlamentare per la Democrazia cristiana, aderì poi al Partito popolare. Otto volte ministro della Repubblica, in prevalenza in dicasteri economici, lo fu anche degli Esteri (1993-94) e della Difesa (1996-98). Nel 1999 uscì dalla vita politica per una grave malattia. Memorabile la svolta del 1981, quando, come ministro del Tesoro, decretò la fine, con il cosiddetto ‘divorzio’, dell’obbligo in capo alla Banca d’Italia di assorbire il debito pubblico non collocato in asta.