FENOGLIO, Beppe (propr. Giuseppe)
Scrittore, nato il 1° marzo 1922 ad Alba, morto ivi il 18 febbraio 1963. Ad Alba frequentò le scuole fino al liceo. Iscrittosi alla facoltà di lettere di Torino, dovette interrompere gli studi per lo scoppio della guerra cui partecipò prima come ufficiale e poi, dopo l'8 settembre, come partigiano nella formazione di Mauri che agiva nella zona delle Langhe. Dopo la guerra lavorò nell'amministrazione di un'azienda vinicola.
Il primo volume pubblicato da F., I ventitré giorni della città di Alba (1952), comprende 12 racconti centrati in parte su momenti ed episodi di vita partigiana, in parte sulla vita contadina nelle Langhe. Pur ricollegandosi alla narrativa neo-realista e resistenziale di cui impiegano i motivi tematici, questi racconti riflettono la crisi del neo-realismo attraverso lo spostamento dell'ottica del narratore dalla sfera del collettivo a quella individuale. Ancora incerte invece le scelte espressive oscillanti tra la deformazione in chiave grottesca e quella studiata asciuttezza intrisa di patetico che costituisce la cifra stilistica più comune del neo-realismo sorto in margine alla lezione della letteratura nord-americana. L'autobiografismo, già manifestatosi nella prima raccolta come elemento strutturale della narrativa di F., domina anche La malora (1954), ispirata al modulo tematico della terra, della campagna piemontese, risolto secondo schemi neo-veristi confermati attraverso la scelta linguistica intesa a innestare l'uso dialettale sia nel lessico che nella costruzione sintattica.
Con Primavera di bellezza (1959) F. torna al tema della guerra e della resistenza attingendo più direttamente all'autobiografia tradotta nella chiave stilistica della memoria. Questo romanzo appare perciò dal punto di vista espressivo l'opera più composita di F., costruita sui toni del lirismo memorialistico, della deformazione ironica o polemica o dell'essenzialità patetica già sottolineata nei primi racconti. Una soluzione linguistica destinata a fruttare è data dall'innesto dell'inglese su un italiano di livello decisamente colto. Un giorno di fuoco (1963) apparso postumo, raccoglie racconti appartenenti ad ambedue i filoni tematici, la resistenza e la vita contadina nelle Langhe, che costituiscono i motivi ispiratori dell'opera di Fenoglio. I racconti apparvero successivamente ristampati insieme con un romanzo incompiuto che dava il titolo al nuovo volume, Una questione privata (post., 1965) con cui si annunciava la tematica e il tono epico-lirico dell'altro romanzo incompiuto pubblicato con il titolo di Il partigiano Johnny (1968), in un'edizione risultante dal rimaneggiamento di due manoscritti diversamente datati e stilisticamente eterogenei. L'ambientazione nella campagna delle Langhe, la guerra, la resistenza erano anche nell'altro romanzo pubblicato postumo, La paga del sabato (1969), datato nel manoscritto al 1950.
La pubblicazione degl'inediti è proseguita con La storia di Alojsius Butor (in 45° parallelo, 1964, sett.-ott., pp. 7-8); L'affare dell'anima (in Quaderni dell'Istituto Nuovi Incontri di Asti, 1968, n. 4); Un Fenoglio alla prima guerra mondiale (1973); Epigrammi (in Strumenti critici, 1974, n. 24), testi attinti al ricchissimo Fondo Fenoglio da cui si attende un'edizione critica delle opere.
Bibl.: M. Guglielminetti, B. Fenoglio, in I Contemporanei, III, Milano 1969; M. Corti, Metodi e fantasmi, ivi 1969; G. Lagorio, Fenoglio, Firenze 1970; M. Corti, Realtà e progetto dello scrittore nel Fondo Fenoglio, in Strumenti critici, n. 11, 1970; D. Lajolo, Cultura e politica in Pavese e Fenoglio, Firenze 1971.