ABENAVOLI, Berardino
Figlio di Antonio detto il Monaco e di Gilemma Budetta del Franco, fu uomo d'armi al servizio dei re di Francia Luigi XI e Carlo VIII. Familiare di Ferdinando I d'Aragona, re di Napoli, intorno al 1482, nel 1488 si trovava presso la corte di Carlo VIII, quando riceveva dal sovrano aragonese, forse per servigi prestati presso il re di Francia a favore del Regno, un dono di dodici cavalli. Nel 1493 comandava un gruppo di armati per conto del re di Francia a Perpignano, partecipando alla difesa della città contro gli Spagnoli. Mantenne però buoni rapporti anche con gli Aragonesi di Napoli in quanto Alfonso II gli concesse la baronia di S. Lorenzo e Ferdinando II (15 febbr. 1495) gli donò la baronia di Amendolea in Calabria. Durante la discesa di Carlo VIII in Italia è probabile che si trovasse fra le truppe francesi; è comunque certo che nelle travagliate vicende del 1495 egli dovette, forse proprio per la sua funzione mediatrice tra le due monarchie in lotta, mantenere i suoi feudi, in quanto il 15 sett. 1497, data alla quale l'A. era già morto, Federico d'Aragona vendeva la baronia di S. Lorenzo ad Antonello Serrano di Tropea e il 2 ottobre dello stesso anno concedeva il suo assenso al testamento che l'A. aveva fatto a favore del fratello Troilo.
Di Berardino fu fratello Ludovico, che, per l'influenza dello zio, Boffillo del Giudice viceré del Rossiglione, divenne protonotario apostolico, avendo abbracciata la carriera ecclesiastica e, come tale, lottò contro Giovanni di Armagnac, vescovo di Castres, diocesi cui egli mirò, senza però che riuscisse mai ad ottenerla. Ebbe, peraltro, da Luigi XI, due abbazie nel Rossiglione, una a Perpignano e l'altra a St.-Genis-des-Fontaines. Morì nel 1493.
Fonti e Bibl.: A. Broccoli, Ludovico degli A. di Teano, i suoi avi e nepoti,in Arch. stor. campano,I, 1 (1889), pp. 185-200 e doc. XII a p. 208; ibid.I, 2-3 (1889-90), docc. XVIII, XIX, e XXa pp. 149-152; ibid.I, 3-4 (1891), pp. 141-147.
Per Ludovico Abenavoli: Dict. de biographie française,I, col. 142.