Scrittore francese (Rouen 1657 - Parigi 1757). Nipote dei due Corneille, per la protezione e sotto la guida di Thomas lasciò la città natale, dove esercitava l'avvocatura, per dedicarsi a Parigi al teatro e alla poesia (di Pierre Corneille scriverà più tardi, nel 1742, la vita). Scarso successo ebbero tuttavia i suoi opéras, composti in collaborazione con lo zio Thomas (Psyché, 1678; Bellérophon, 1679), le sue tragedie in musica Thétis et Pelée (1689) ed Enée et Lavinie (1690), e altre sue tragedie, liriche e pastorali, con e senza musica. Riuscì invece a imporsi nei salotti per la vivacità, la finezza, l'ironia del suo spirito, e si distinse subito come ottimo prosatore in varie opere di carattere filosofico-letterario, che si collegano alla "querelle des anciens et des modernes", come la Digression sur les Anciens et les Modernes (1688), e partecipano dell'evoluzione del pensiero e della letteratura dal razionalismo cartesiano all'enciclopedismo illuministico. Nelle sue opere maggiori, i Nouveaux dialogues des morts (1683), gli Entretiens sur la pluralité des mondes (1686, l'opera sua più celebre, in cui finge di spiegare a una dama, per i viali d'un parco e sotto un cielo stellato, le nuove scoperte astronomiche), l'Histoire des oracles (1687), gli Éléments de la géométrie de l'infini (1727), egli partecipa della profonda rivoluzione operata nella coscienza europea dal progressivo affermarsi del pensiero scientifico e critico; è tenace sostenitore del progresso, del trionfo della ragione in ogni campo, anche in quello artistico, lotta contro la superstizione, divulga le nuove scoperte scientifiche, annunciando Voltaire e l'Encyclopédie. Membro dell'Académie française dal 1691, dell'Académie des sciences dal 1697, divenne di quest'ultima il segretario perpetuo (fino al 1740), pronunciò celebri Discours ed Éloges, capolavori di penetrazione psicologica e di stile. Tutte le sue opere furono da lui raccolte in 8 volumi nel 1752-54.