BARDI, Bernardo
Forse figlio di Giovanni, nacque a Firenze nel primo trentennio del sec. XV: datosi ai traffici in età ancora giovanile, nel novembre del 1452 si trovava in Avignone, dove il giorno 9 compare come testimone in un atto stipulato fra mercanti fiorentini residenti in quella piazza. Francia e Paesi Bassi dovettero essere i suoi principali campi di azione, come dimostrano gli avvenimenti successivi: nel maggio del 1465 era a Bruges e in un atto del giorno 9 di quel mese egli confessa di aver comprato una nave della portata di 1.000 botti, chiamata "Georquinn", da Giovanni "Fystede de Prucia", per pagare la quale aveva avuto un prestito da Tommaso Portinari, il notissimo fattore-socio del banco mediceo di quella città. Dopo tale data del B. per un po, si perdono le tracce, né sappiamo per quanti anni ancora egli rimanesse lontano dalla patria: verso il 1475, però, dovette far ritorno sulle rive dell'Amo. Ma non potette restarvi a lungo.
Durante l'estate del 1477 diversi mercanti fiorentini operanti nella Francia subirono grossi danni per essere stata una loro nave saccheggiata dal notissimo pirata Colombo, in quel momento legato al Re cristianissimo: fu deciso allora l'invio, da parte dei mercanti stessi, di una persona che alla conoscenza profonda dei vari ambienti accoppiasse aderenze in alto loco: la scelta cadde sul B. (ottobre 1477), e prima della partenza la Signoria lo fornì di una calda lettera di raccomandazione per il re Luigi XI, allora in rapporti di cordiale amicizia con Firenze.
Come si siano svolte le trattative e che fine esse abbiano avuto non sappiamo, mancando i documenti relativi: sappiamo però che le trattative stesse dovettero andare per le lunghe dal momento che nell'ottobre del 1483 se ne discuteva ancora, come si rileva dalla minuta di una lettera al B. di Lorenzo de' Medici del giorno 21 di quel mese "per l'assegnazione de' dannificati da Colombo". Le notizie si fermano qui: il B., comunque, dovette rimanere ancora lungo da quelle parti, non sappiamo se per faccende personali, oppure per risolvere l'intricata matassa dei mercanti di Firenze, come si vede dalle lettere a lui indirizzate nel novembre del 1485. Dopo, forse ai primi del successivo 1486, il B. deve essere rientrato in Firenze: nel giugno di questo stesso anno, comunque, egli era sicuramente sulle rive dell'Amo dal momento che fu curato da una grave malattia dal celebre medico spoletino Pietro di Leonardo Leoni, meglio conosciuto come Pierleone.
Dopo il 1486 le notizie sul B. quasi spariscono: si sa solo che nel febbraio del 1495, poco dopo la cacciata da Firenze di Piero di Lorenzo de' Medici, fu fatto abile al Consiglio maggiore, mentre nell'ottobre del successivo 1499 fu podestà di Campi; forse morì di lì a poco.
Fonti e Bibl.: Nègotiations diplomatiques de la France avec la Toscane.-a cura di G. Canestrini e A. Desiardins, I, Paris 1859, p. 169; G. Camerani Marri, I documenti commerciali del Fondo diplomatico mediceo nell'Archivio di Stato di Firenze (1230-1`492). Regesti, Firenze 1951, pp. 75, 127; A. Della Torre, Storia dell'Accademia Platonica di Firenze, Firenze 1902, p. 785; M. Del Piazzo, I Protocolli del carteggio di Lorenzo il Magnifico per gli anni 1473-74, 1477-92, Firenze 1956, pp. 184, 219, 262, 337.