Architetto, scultore, pittore e miniatore (Firenze 1531 - ivi 1608). Cresciuto a Firenze, lavorò per Cosimo I e per suo figlio Francesco. Architetto, s'ispirò all'Ammannati, ricercando lievi effetti pittorici. Ebbe un gusto incline al bizzarro e all'artificioso, per cui fu abilissimo inscenatore, nella corte dei Medici, di feste, spettacoli, commedie, fuochi artificiali (fu chiamato Bernardo delle girandole), fu miniatore e artigliere. Personalità complessa, egli svolse i motivi michelangioleschi con sottile eleganza, con spirito curioso e con coerente elaborazione, qualificandosi fra i maggiori rappresentanti del tardo manierismo fiorentino. Sua prima opera architettonica fu la villa di Pratolino (1569-80), demolita nel 1822. Costruì (1574) il casino di San Marco, palazzo di città del principe Francesco, ora palazzo della Corte d'appello. Progettò poi la pianta della città di Livorno (1577). Attese ai lavori di riattamento degli Uffizi, compiendo il grande corridoio che unisce la galleria a palazzo Pitti e la fantasiosa Porta delle Suppliche (1574-80), e attese alla costruzione della grotta di Boboli (1583-88) per collocarvi i quattro Prigioni di Michelangelo. Del 1593 è la facciata della chiesa di S. Trìnita. Altre opere principali sono: il palazzo, detto poi Nonfinito (1593), in via del Proconsolo, il palazzo Corsini sul Prato (1594 circa); l'originalissimo forte del Belvedere, eretto su Firenze per ordine di Ferdinando I (1590-1595), la villa di Artimino (1594), tra le più belle ville medicee. Il B. tentò, anche, di riprodurre la porcellana cinese: i suoi esperimenti lo portarono solo alla fabbricazione di una porcellana di pasta tenera, detta Medicea, di cui sono giunti fino a noi solo pochi e preziosissimi esemplari.