GAMUCCI, Bernardo
Non si hanno notizie biografiche riguardo a questo antiquario e architetto, e verosimilmente anche matematico, di antica e importante famiglia sangimignanese attivo nella prima metà del XVI secolo. Fu autore di Libri quattro dell'antichità della città di Roma, raccolte sotto brevità da diversi antichi et moderni scrittori, stampato a Venezia nel 1565 presso la tipografia di G. Varisco.
Il libro si inserisce nel filone delle guide cinquecentesche di Roma, insieme con le opere di L. Fauno, A. Fulvio, B. Marliano, L. Mauro. L'edizione si apre con la dedica a Francesco de' Medici - in cui il G., parlando di se stesso, si definisce "in così giovanile età" - e con tre componimenti poetici offerti all'autore da B. Varchi, L. Battiferri Ammannati, G. Spini. Nei quattro libri in cui è divisa l'opera l'autore descrive, con dovizia di particolari, i principali monumenti di Roma antica, secondo un ordine topografico che sembra rispettare, a grandi linee, la divisione della città in quattordici regioni operata sotto Augusto. Nel primo libro vengono elencati i luoghi legati alla fondazione di Roma e ai primi culti religiosi (Palatino, Campidoglio, valle del Foro), nonché i Fori Imperiali e la zona del Colosseo; nel secondo si parla dei fori Olitorio e Boario, dell'Aventino, del Celio, di Porta Maggiore; nel terzo dell'Esquilino, Viminale e Quirinale, Campo Marzio; nel quarto, infine, il G. si sofferma sui quartieri situati al di là del Tevere: Trastevere, con l'isola Tiberina, e il Vaticano. Le antichità sono corredate da una serie di incisioni con vedute prospettiche dei monumenti e delle rovine di Roma, tratte da disegni del concittadino Giovanni Antonio Dosi, detto Dosio (vedi C. Acidini Luchinat, Dosi, G.A., in Diz. biogr. degli Italiani, XLI, Roma 1992, p. 518).
All'edizione del 1565 ne seguirono altre tre, pubblicate da G. Varisco nel 1569, 1580 e 1588, nelle quali il titolo mutò in Le antichità della città di Roma; esse risultano, come recita lo stesso titolo, "da infiniti errori emendate e corrette da Thomaso Porcacchi".
Le antichità è l'unico libro edito del G.: per motivi a noi sconosciuti il suo interesse nei confronti della matematica, dell'astrologia e dell'architettura sembra non essersi concretizzato in pubblicazioni, sebbene lo stampatore Varisco, nella presentazione dell'opera ai lettori, avesse promesso di "dar tosto in luce altre opere del medesimo, di Matematica e d'altre ancora".
Non è infine possibile stabilire, per la mancanza di fonti attendibili, se il G. governatore di Poda nel 1568 citato dal Coppi (Annali…, p. 157) sia identificabile con il Gamucci.
Fonti e Bibl.: F. Martinelli, Roma ex ethnica sacra, Romae 1653, p. 433; G.V. Coppi, Dello stato della Terra di San Gimignano e sue condizioni fino al presente, in Annali, memorie et huomini illustri di San Gimignano, Firenze 1695, pp. 204 s., 222; L. Schudt, Le guide di Roma, Wien 1930, p. 389 e ad ind.; G. Cantino Wataghin, Il rapporto con l'antico fra mito, arte e ricerca, in Memoria dell'antico nell'arte italiana, I, L'uso dei classici, a cura di S. Settis, Torino 1984, pp. 201-203.