SEGNI, Bernardo
Storico, nato a Firenze nel 1504 da antica famiglia di mercanti. Frequentò gli studî letterarî e giuridici a Padova, poi ritornò in Firenze per dedicarsi al commercio. Ma la scarsa fortuna che vi ebbe lo indusse, fin dal 1535, a entrare al servizio dei Medici. Cosimo I, nel 1541, lo inviò come ambasciatore presso l'imperatore Ferdinando, e da allora in poi il S. ebbe numerose cariche pubbliche; fu, tra l'altro, podestà di Anghiari. Morì il 13 aprile del 1558.
Il gusto letterario e la preparazione filologica si rivelano nelle numerose versioni; infatti il S. tradusse l'Edipo re di Sofocle, e parecchie opere di Aristotele, tra cui la Poetica, la Politica (Firenze 1549), e l'Etica a Nicomaco (1550). Ma fu soprattutto uno storico, e tale attività è rappresentata dalle due opere principali: le Istorie fiorentine (1527-1555), in 15 libri, che vennero pubblicate solo nel 1723 e ristampate nel 1830; e la Vita di Niccolò Capponi, zio del S., scritta probabilmente nel 1547 ma edita solo nel 1723, a Firenze, insieme con le Istorie.
Il S. si trovò spettatore della fase finale della rivoluzione fiorentina e poi della definitiva restaurazione medicea. Ma fu ben lontano dal partecipare agli avvenimenti, o anche solo dal sentirli, con l'animo di un Machiavelli. In lui l'educazione letteraria prevaleva sulle passioni politiche; e queste si smorzarono sempre più con gli anni (il che pure risulta da un confronto tra la Vita e le parti posteriori delle Istorie), lasciando il posto a una calma, riposata e compiaciuta attività di scrittore.
La mancata adesione ai contrasti cittadini e la scarsa simpatia per ogni lotta politica in genere gli tolsero il senso vivo della storia, così che le sue narrazioni, pur rivelando qua e là i segni dell'influsso del Machiavelli, acquistano un carattere prevalentemente letterario. Non è un mero ritorno alla storiografia del primo umanesimo, perché a volte il giudizio realistico affiora tra le disquisizioni retoriche. Ma si sente che l'influenza del Machiavelli è rimasta alla superficie, e che l'interesse vivo e profondo per il fatto storico-politico è venuto meno.
Nelle Istorie fiorentine il S. tratta anche delle vicende europee, ma dichiara di esservi spinto dalla necessità di dare notizie di coloro "che sopra noi hanno potestà e imperio" (libro I). Anche la biografia del Capponi è molto esteriore; noi però non la possediamo nella stesura originale, ma nel testo rimaneggiato da Luigi Capponi, nipote di Niccolò.
Bibl.: Fondamentale è lo studio di M. Lupo-Gentile, Studî sulla storiografia fiorentina alla corte di Cosimo I, in Annali d. R. Scuola normale superiore di Pisa, XIX (1905). L'autore dimostra, in modo definitivo, esatta l'attribuzione al S. della Vita di N. Capponi. V. inoltre: E. Fueter, Geschichte der neuren Historiographie, Monaco 1911.