BERSABEA
Città della Palestina, ricordata fin dal tempo dei grandi patriarchi d'Israele che vi si stabilirono e vi dimorarono a lungo. Abramo piantò colà un bosco sacro (Gen., XXI, 33); Isacco vi eresse un altare (ivi, XXVI, 25), e Giacobbe, prima di prendere definitivamente la via dell'Egitto, vi immolò vittime e fu da una visione confortato a compiere il grande viaggio (ivi, XLI, 1).
Il nome, che significa "pozzo del giuramento", le fu assegnato in memoria del giuramento fatto da Abramo a suggello di un patto da lui stipulato con Abimelec re dei Filistei di Gerara (Gen., XXI, 31).
La città sorta nelle vicinanze del pozzo e di cui si vedono ancora alcune ruine, fu città di confine al limitare del deserto. È usata nei libri dell'Antico Testamento la frase "da Dan a Bersabea" per indicare i due punti estremi, settentrionale e meridionale, della Terra Santa (I Re [Samuele], III, 20, ecc.).
Il posto tradizionale di Bersabea, oggi Khirbet Bi'r Sheba‛, sull'orlo settentrionale del Wādī esh-Sheba‛, è a circa 50 km. a sud di Hebron. La presenza di alcuni pozzi di struttura antichissima, dei quali i beduini dei dintorni si servono ancora, come ai tempi dei patriarchi, per abbeverare il bestiame e provvedere alle necessità domestiche, concorre a rendere più attendibile l'identificazione.
Nel tardo periodo israelitico Bersabea divenne, come gli altri luoghi consacrati dalla vita dei patriarchi, un centro di culto idolatrico (Amos, V, 5; VIII, 14). Poco note sono le sue vicende fino all'occupazione romana, quando per l'importanza della posizione geografica, divenne sede di una guarnigione militare. Col cristianesimo ebbe una sede vescovile. Abbandonata fin dal secolo XIV, cominciò a rinascere al principio del sec. XX sotto l'amministrazione turca. Durante la guerra europea la battaglia di Bersabea (i ottobre 1917) e quella di Gaza (6 ottobre), furono decisive, in quanto ruppero la resistenza del fronte turco e aprirono al general Allenby la via all'occupazione dell'intera Palestina.
Collegata a Gaza per ferrovia, a Hebron (52 km.) e a Gerusalemme (88 km.) per via automobilistica, la sua prosperità è in continuo aumento. Conta 2000 ab. e si va costantemente ingrandendo. Il suo bazar funziona da centro commerciale per i beduini del Neǵd.
Numerosi frammenti d'iscrizioni greche venuti alla luce nella costruzione del nuovo paese hanno rivelata la diffusione del culto al Protomartire S. Stefano nelle popolazioni del Neǵd, e fatto conoscere il metodo dell'amministrazione romana in Palestina. Un rescritto imperiale, ricostruito con 8 frammenti in marmo, numera varie località e l'ammontare del tributo militare per ciascuna di esse.