Chimico francese (Talloires, Annecy, 1748 - Arcueil 1822), prof. di chimica all'École Normale (1795) e alla École polytechnique dove tenne un corso di lezioni sulla chimica animale. Presidente della commissione incaricata della scelta e dell'invio a Parigi delle opere d'arte da confiscare in Italia (1796), si legò al generale Bonaparte che, dopo il colpo di stato del novembre 1799, lo nominò senatore e poi (1804) conte. Fu al seguito di Napoleone nella spedizione in Egitto, e si occupò di problemi riguardanti la difesa nazionale. L'opera scientifica di B. si segnala per la varietà delle questioni affrontate. Collaborò con A.-L. Lavoisier, A.-F. de Fourcroy e L.-B. Guyton de Morveau alla riforma della nomenclatura chimica (Méthode de nomenclature chimique, 1787). Contribuì a migliorare le tecniche di produzione dell'acciaio. Notevole importanza ebbero le ricerche di B. nel campo della chimica applicata (scoperta del clorato di potassio, impiego delle soluzioni di cloro in acqua per decolorare i tessuti, miglioramento delle tecniche di tintura, ecc.). B. condusse studî sull'affinità, da lui considerata il corrispondente chimico della gravitazione; dimostrò che, in presenza di grandi concentrazioni di reagenti, è possibile far avvenire reazioni che, altrimenti, procedono solo in senso inverso; inoltre, individuò molti esempî di reazioni reversibili e in un suo saggio (Essai de statique chimique, 1803), introdusse la nozione di equilibrio chimico; celebre è la sua polemica con J. L. Proust: in opposizione a quest'ultimo, B. sosteneva che i composti chimici non avessero composizione definita. I risultati sperimentali diedero ragione a Proust, ma attualmente sono note sostanze a composizione chimica non definita, chiamate berthollidi in suo onore. Nella sua casa di Arcueil ebbe sede la Société d'Arcueil, centro di ricerca e di politica accademica, da lui presieduta e fondata (1807) assieme a P.- S. de Laplace.