BÉZIERS (A. T., 35-36)
Città della Francia meridionale, capoluogo di circondario nel dipartimento dell'Hérault. È situata in posizione assai pittoresca sui fianchi di una collina sulla riva sinistra dell'Orb e del Canale del Mezzogiorno. È una città ricca, gaia e movimentata; i bei viali Paul Riquet occupano il centro della città e dividono la città vecchia con le sue strade irregolari e anguste dal nuovo quartiere posto ad est. La popolazione è oggi di 56.008 ab., cifra molto alta rispetto ai 19.333 del 1851. Béziers giace in una contrada agricola molto ricca, e notevole è il suo commercio in cereali, bestiame, vini, alcool, cuoi. Fiorenti sono anche le industrie, in specie quelle metallurgiche, alimentate da giacimenti di carbon fossile della vicina Graissessac. Béziers ha inoltre fabbriche di cristallerie, di liquori e importanti distillerie; la città è infatti conosciuta col nome di "ville des trois-six", acquavite a 36°. Ottime sono le comunicazioni: Béziers è infatti stazione della grande linea del Mezzogiorno nel tratto tra Tolosa e Sète, ed è riunita con altre linee di minore importanza a Montpellier, a Saint-Chinian, a Neussargues; una tramvia elettrica la unisce al mare a Valras-la-Plage.
È sede di sottoprefettura, di tribunale di prima istanza e di commercio; ha un collegio comunale, una biblioteca e parecchie società artistiche e scientifiche.
Monumenti. - Sulla collina che domina il corso dell'Orb la città antica si raggruppa in strade tortuose attorno alla cattedrale di S. Nazario; la città moderna si stende in sobborghi attraversati da larghi viali (viali Paul Riquet), e si adorna di un vasto giardino pubblico (Plateau des Poètes). Notevoli sono i monumenti antichi: la chiesa di S. Afrodisio, l'antica cattedrale, con sarcofagi carolingi nella cripta del sec. X, pilastri quadrati e pareti del sec. XI; la chiesa di Saint-Jacques, costruzione del sec. XII molto rimaneggiata; la chiesa della Madeleine, rimaneggiata nel sec. XVIII, che ha parti romaniche. La cattedrale, S. Nazario, incendiata nel 1209 da Simone di Montfort, ha di romanico la base del campanile; il resto, costruito dal 1215 ai primi del sec. XV, solo in una navata è dei secoli XIII e XIV. La sua facciata venne munita a fortezza dopo il sec. XIII, completando il sistema di fortificazioni che protegge la città dalla parte dell'Orb. Nel chiostro (sec. XIV) è il Museo lapidario istituito dalla società archeologica di Béziers (iscrizioni greche dell'epoca focese; capitelli, iscrizioni e frammenti varî gallo-romani; la "statua di Pépézuc" rappresentante, forse, l'imperatore Augusto). Sono notevoli l'antico ponte sull'Orb (sec. XIII) e il ponte-canale, costruito da P. Riquet nel sec. XVII, per mezzo del quale il canale du Midi traversa l'Orb; l'antico palazzo vescovile (1664) e il municipio del sec. XVIII. Nel teatro vi sono dei bassorilievi (1844) di David d'Angers, e dello stesso artista è la statua di P. Riquet (1838) sulla piazza della cittadella, al centro dei viali. Il museo municipale, fondato nel 1859 dalla società archeologica di B., possiede La morte di Didone, di Sébastien Bourdon, bozzetto di un quadro dell'Ermitage; Gesù sul Golgota di P. Subleiras; quattro sovrapporte con figure allegoriche di Jean Coustou; due paesaggi con figure e animali del Pillement; i ritratti del papa Gregorio XV e di suo nipote, il cardinale Ludovico Ludovisi, del Domenichino; e ancora opere del Decamps, del Daubigny e di T. Rousseau. Sono al museo anche alcune sculture, fra cui due bozzetti in gesso per la statua di P. Riquet (1836) di D. d'Angers, e studî e gruppi dell'Injalbert: un suo gruppo, il Titano, e molti busti di poeti della Linguadoca sono nel giardino chiamato il Plateau des Poètes.
Bibl.: Mémoires de la société archéol. de Béziers; L. Noguier, Saint-Nazaire, l'église, le cloître, le musée lapidaire, Béziers 1905; Em. Bonnet, Antiquités et monuments du département de l'Hérault, Montpellier 1905; Ch. Ponsonailhe, Histoire et description du Musée de Béziers, Parigi s. a. (estratto dell'Inventaire des richesses d'art de la France).
Storia. - Sotto il nome di Beterre (Baeterrae), era città della Gallia Narbonese. Prima oppidum dei Volci Arecomici, fu fatta colonia romana sotto Giulio Cesare, che ivi mandò, sotto Tib. Claudio, padre dell'imperatore Tiberio, i veterani della legione VII: colonia V(ictrix?) Julia Septimanorum Baeterrae (Suet., Tib., 4; Corp. Inscr. Lat., XII, p. 511). Il suo territorio era limitato a sud dal mare e dalla colonia di Narbona, a est dal territorio della colonia latina di Cessero (Saint-Thibéry); verso ovest e verso nord si stendeva di più (fino a Saint-Pons?). I Baeterrenses erano iscritti nella tribù Pupinia. Sono nominati nelle iscrizioni i consueti magistrati e sacerdoti. La città, sulla via Italia-Spagna, aveva importanza strategica e commerciale. Inoltre, il territorio dava già un vino apprezzato (Plin., Nat. Hist., XIV, 68). Possedeva scuole con retori greci (Inscr. Graec., XIV, 2516). Nei bassi tempi, diede alla regione il nome di Settimania.
Un signore di Béziers appare nel sec. X, come vassallo dei visconti di Carcassonne. Il visconte Raimondo Trencavel, nel 1167, fu vittima dei cittadini, che cercavano di scuotere ogni vincolo di soggezione del comune al visconte; il figlio Ruggero poté rientrare in città solo con l'aiuto degli Aragonesi e con la promessa, subito rotta, di non fare vendette. Il figlio di lui Raimondo Berengario, sostenne gli Albigesi alla fine del sec. XII: il 22 luglio 1209 la città fu presa e la sua popolazione - si dice 20.000 persone - sterminata. La viscontea di Béziers, già data a Simone di Montfort, nel 1229 fu ceduta a Luigi VIII; e d'allora in poi rimase in possesso dei re di Francia, dopo che Luigi IX ebbe indennizzato il legittimo erede dei visconti, Raimondo Trencavel II (1247). Le fortificazioni, costruite nel 1289, furono demolite nel 1632.
Bibl.: Hirschfeld, in Corp. Inscr. Lat., XII, p. 511; L. Noguier, La colonie romaine de Béziers, Béziers 1883 (estr. di Bull. de la soc. arch. de Béziers, s. 2ª, XI, pp. 203-310); Espérandieu, Recueil général des bas-reliefs de la Gaule romaine, I, pp. 341-354; H. Julia, Histoire de Béziers, Parigi 1845; E. Sabatier, Hist. de la ville et des évêques de B., Béziers 1854; Ph. Tamifey de Larroque, Mémoire sur le sac de B., Parigi 1862; A. Soucaille, Béziers pendant la Révolution, Parigi 1894; Cartulaire de B. (Livre noire), ed. da J. Rouquette, Parigi 1918.