ZUMBINI, Bonaventura.– Nacque a Pietrafitta (Cosenza) il 10 maggio 1836 da Tommaso, proprietario terriero, e da Maria Orlando.
Studiò da autodidatta apprendendo le lingue antiche e straniere e la letteratura italiana. Poco amato da Croce, divenne critico, letterato e filosofo di chiara fama, che da «discepolo del De Sanctis seguì le orme del sommo maestro, ma senza ricalcarle, dando alla critica letteraria più vasti orizzonti, che oltrepassano le frontiere del nostro paese e rilevano, il bello artistico in tutte le sue manifestazioni e le sue attinenze» (Chimirri, 1916, p. 2028). I suoi saggi di letteratura italiana e straniera ebbero eco in Germania, Inghilterra e Francia, paesi che visitò per i suoi studi sulle letterature straniere. Per molti è da considerarsi l’ideatore della ‘letteratura comparata’, su cui ebbe a riflettere in alcuni scritti inediti, pubblicati nel 1931 dall’Accademia Cosentina, con una prefazione di Nicola Serra. Proprio sulla ricerca di derivazioni e similitudini tra scrittori, accompagnata dalla vastissima conoscenza delle letterature straniere, si imperniò quasi tutta la sua attività di critico letterario.
Tra il 1848 e il 1850 incontrò Francesco De Sanctis, il quale, per motivi politici, soggiornava in Calabria. Dapprima ispettore distrettuale delle scuole di Cosenza (1862) Zumbini fu poi professore alla scuola normale maschile di Cosenza (1865) per divenirne, nel 1868, direttore. In quello stesso anno si trasferì a Napoli, dove conseguì la laurea in lettere. Nella città partenopea pubblicò Le lezioni del prof Settembrini e la critica italiana italiana (Napoli 1868) e divenne coadiutore dei professori De Sanctis e Antonio Tari dell’ateneo napoletano. Nel medesimo ateneo, ottenne la libera docenza di letteratura italiana nella Scuola del magistero di cui accettò anche la direzione. In seguito a concorso – che ebbe come relatore Giosue Carducci – assunse definitivamente la cattedra nel 1878.
Socio prima corrispondente, poi ordinario dell’Accademia Cosentina ne fu direttore dal 1874. Nel Discorso letto nella tornata generale dell’Accademia Cosentina (Cosenza 1874) pose le basi per l’istituzione di una biblioteca civica cittadina sostenendo che «senza essa, oggi più che mai è impossibile qualunque specie di lavoro» (ivi, p.15) stabilendo i «due sommi scopi a cui si adoprerà con tutto il suo potere la nostra Accademia: riaccendere l’antico amore degli studi patri, fondare una biblioteca: due cose che, se si conseguono, saranno state delle più belle fra quante fatte o tentate in pro del nostro paese» (ivi, p.16). Fu socio dell’Accademia Pontiniana di Napoli (1882), della Società reale di Napoli (1887) di cui divenne presidente nel 1903, e dell’Accademia della Crusca di Firenze (1895). Fu, altresì, nominato presidente della Reale Accademia di archeologia, lettere e belle arti di Napoli (1887) nonché membro del Comitato nazionale per la storia del Risorgimento (1914). Nel corso della sua vita venne insignito di numerose onorificenze: cavaliere dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro (1893), ne divenne ufficiale nel 1898 e fu cavaliere prima, commendatore e grand’ufficiale poi dell’Ordine della Corona d’Italia.
Professore ordinario dal 1880, la comunità accademica lo elesse rettore dell’Università di Napoli per il triennio 1881-1883. Dal 1886 ricoprì il ruolo di componente del Consiglio superiore della pubblica istruzione (incarico che conservò sino al 1916) e quello di membro della Giunta della stessa istituzione dal 1886 al 1890.
Nel 1906 partecipò ai lavori della Commissione per l’esame del disegno di legge ‘Disposizioni sugli esami nelle scuole medie’. L’anno prima, per gli alti meriti scientifici, fu nominato senatore del Regno.
Celibe, Zumbini morì a Bellavista di Portici (Napoli) il 21 marzo 1916. In suo onore l’Accademia Cosentina elevò un pregevole marmo ad opera dello scultore Mario Rutelli, che venne solennemente inaugurato nel 1934 da Arturo Farinelli. Prima della morte Zumbini aveva donato alla biblioteca della stessa Accademia il suo ricco patrimonio librario, che fu in gran parte distrutto dalle incursioni aeree che colpirono Cosenza durante il secondo conflitto mondiale. Presso la Biblioteca nazionale di Napoli è invece tutt’oggi conservata la sua preziosa ‘Collezione leopardiana’, biblioteca tematica del rinomato recanatese che Zumbini aveva sapientemente studiato.
Opere: Le lezioni di letteratura del prof. Settembrini e la critica italiana, Napoli 1868; Discorso letto nella tornata generale dell’Accademia Cosentina, Cosenza 1874; Studi sul Petrarca, Napoli 1878; Sulle poesie di Vincenzo Maria Monti, Firenze 1886; Studi di letterature straniere, Firenze 1893; Studi di letteratura italiana, Firenze 1894; Studi su Leopardi, Firenze 1902-1904; Per Wolfgango Goethe, Napoli 1903; W.E. Gladstone nelle sue relazioni con l’Italia, Bari 1914; Studi di letteratura comparata (postumo), Bologna 1931.
Casali del Manco, Archivio Gullo, sez. Fausto Gullo, serie 2.3.3 Scritti letterari e storici, f. 3 Di un libro postumo di B.Z. , B.Z. a Cosenza, in La Lotta, novembre 1893, pp. 1-56; V.N. Testa, La critica letteraria di B.Z., Avellino 1894; F. Lo Parco, B.Z. e la sua opera di critico letterario, Napoli 1904; B. Chimirri, Senato del Regno. Atti Parlamentari – Commemorazione, tornata del 22 marzo 1916, pp. 2027-2030; S. De Chiara, L’opera di B.Z., Catanzaro 1916; B.Z. nella commemorazione di Arturo Farinelli dell’Accademia d’Italia, Cosenza 1935; M. Siniscalchi, L’attualità dell’estetica di B.Z. con un giudizio del prof. Antionio Arillotta, in Corriere di Calabria, 30 ottobre 1954; L. Aliquò Lenzi – F. Aliquò Taverriti, Gli scrittori calabresi, III, Reggio Calabria 1955, pp. 360-362; B. Ascione, Note per un profilo di B.Z., in Calabria/Cultura, 2-4 (1974), pp. 1-23; A. Piromalli, La critica di B.Z., in Periferia, XXIX (1987), pp. 3-9; L. Veraldi, B.Z.: il primo critico dello Zibaldone, in Calabria Letteraria, 4-6 (1999), pp. 103-105; F. Liguori, B.Z., in Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea, a cura di P. Sergi, Cosenza 2020.