BISONTE (dal lat. bison "bue selvatico" o "bufalo", e questo dal gr. βίσον; lat. scient. Bison Smith 1827; fr. e ingl. Bison; sp. bisonte; teò. Wisent e Bison)
Genere della sottofamiglia dei Bovini (v.), di cui l'unica specie vivente è il Bison bonasus L., massiccio, con spalle alte, pelame bruno o rosso-bruno, abbondante soprattutto sul treno anteriore. Se ne distinguono:1. la razza lituana (Bison bonasus bonasus L.), grande, lunga, pesante, silvicola. Largamente diffusa nell'Europa centrale ai tempi di Giulio Cesare, sopravvissuta nella Prussia Orientale fino al 1775, fu conservata nella tenuta imperiale di Belovež (ora Bialowieża) in Polonia fino al 1914 in circa 700 capi; è estinta allo stato selvatico. 2. La razza caucasica (B. b. caucasius Grevé), quasi, o completamente, estinta allo stato libero. 3. La razza canadese (B. b. athabascae Rhoads), silvicola, conservata in buon numero nel Canada centrale. 4. La razza americana (B. b. bison L.), praticola, particolarmente corta di tronco ed alta di spalla, con pelo abbondante soprattutto sulla testa e sul treno anteriore e scarso sul posteriore; fino al 1870 circa, cioè fino alla costruzione delle grandi ferrovie interoceaniche, era diffusa in parecchi milioni di capi dal Canada al Messico; oggi è conservata in numero discreto e crescente in alcune riserve.
Il bisonte ha l'olfatto e l'udito buoni, ma la vista piuttosto debole. La sua voce è un grugnito profondo e sonoro. Le fe nmine vanno in caldo in estate e portano 9 mesi un solo piccolo, che diviene sessualmente maturo a 4 o 5 anni. Il bisonte americano è stato salvato dalla American Bison Society di New York, fondata nel 1905 da W. Hornaday. La Società internazionale per la conservazione del bisonte d'Europa, fondata nel 1923 dal dottor Priemel di Francoforte sul Meno, cerca di salvare le due razze europee, sopravviventi ancora complessivamente in circa 60 esemplari, distribuiti in diversi giardini zoologici e parchi privati.
Bibl.: Lydekker, Wild Oxen, Sheep and Goats, 1898, pp. 64-91; Hornaday, in Amer. Nat. History, 1904, pp. 100-103; Lydekker, Catalogue of the Ungulate Mammals in the British Museum, I, 1913, pp. 34-39; Hilzheimer, in Brehms Tierleben, Berlino, XIII, 1916, pp. 366-379; O. De Beaux, in Natura, Milano 1923, XIV, pp. 78-84; Koch, in Berl. Intern. Ges. z. Erhaltung des Wisents, II (1927), pp. 175-183.