Blondie
Una moglie al passo con i tempi
I fumetti creati da Chic Young nel 1930 sulla coppia composta da Blondie e Dagwood (in Italia Dagoberto) sono tra i più diffusi nel mondo. Le divertenti vicende dei rappresentanti di quella che può essere definita come una tipica famiglia media americana toccano infatti tematiche universali. Il segreto del loro successo dipende anche dal fatto che Blondie e Dagwood sono riusciti a stare al passo con i tempi.
A volte agli autori di fumetti accade una cosa curiosa: progettano un personaggio adatto per narrare una certa storia e, dopo aver finalmente cominciato a raccontarla, ecco che ‒ quasi fosse animato da una volontà propria‒, il personaggio abbandona il percorso che l'autore gli aveva destinato e ne intraprende uno del tutto diverso.
È il caso di Blondie, la protagonista di una serie creata dall'americano Chic Young nel 1930. Erano gli anni della Grande depressione, un momento molto duro per gli Stati Uniti: nel 1929, infatti, si era verificata una forte crisi economica e milioni di persone si erano trovati senza lavoro né mezzi di sussistenza.
Uno dei modi per sfuggire alla povertà era quello di cercarsi un marito o una moglie benestante; così la bella Blondie Boopadoop aveva messo gli occhi su Dagwood Bumstead, ricco rampollo di un'aristocratica famiglia. Le brevi storie, di carattere umoristico, si basavano sulla contrapposizione tra la ragazza e i genitori del giovanotto, che si opponevano al matrimonio. Per qualche anno le cose andarono avanti in questo modo, finché i personaggi decisero di agire per conto proprio e la vicenda prese una piega inaspettata. Pur di non perdere Blondie, Dagwood accettò di essere diseredato; pur di non perdere Dagwood, Blondie ‒ solo apparentemente frivola e interessata ‒ rinunciò ai suoi sogni di agiatezza. Il 17 febbraio 1933 i due si sposarono e formarono una famiglia del tutto 'normale'. Anzi, quella di Blondie divenne addirittura il prototipo della famiglia media, con problemi, soddisfazioni, gioie e dispiaceri che prima o poi ogni coppia si trova ad affrontare.
Contrariamente ad Arcibaldo e Petronilla ‒ le cui vicende erano legate a uno schema che negli anni ha perso di attualità ‒ Blondie e Dagwood si sono evoluti con i tempi: negli anni Trenta, per esempio, Dagwood, impiegato presso il tirannico Mister Dithers, teneva la contabilità eseguendo i calcoli a mano; oggi usa il computer e si occupa, tra l'altro, della gestione del sito Internet aziendale. Tre sole cose non sono cambiate: l'aspetto dei personaggi, che in oltre settanta anni non sono invecchiati di un solo giorno; l'amore che li lega e che li aiuta a superare ogni traversia, e il grande affetto con cui ancora oggi i lettori di tutto il mondo continuano a seguirli e a sorridere nel riconoscersi nelle loro comiche peripezie quotidiane.
Blondie e Dagwood sono due coniugi felici, ma non tutte le coppie sono così fortunate: ci sono per esempio quelle degli eterni fidanzati o quelle litigiose come Arcibaldo e Petronilla.
Nei primi anni del Novecento andavano di moda le vicende di coppie composte dall'eroe senza paura e dall'eroina in pericolo. Le prime serie di questo genere, ormai dimenticate, portavano titoli melodrammatici come Hairbreadth Harry "Harry Allultimomomento", o Desperate Desmond "Desmond il disperato": seppur con qualche momento di genuina suspense, erano comunque di carattere umoristico. Aprirono, però, la strada a due importanti filoni fumettistici: quello delle avventure realistiche, a cui appartengono per esempio Buck Rogers e Dick Tracy, e quello cosiddetto rosa, in cui un lui e una lei vivono amori travagliati e spesso resi infelici dal cattivo di turno.
Gli specialisti di questo tipo di fumetti a volte un po' melensi sono stati soprattutto i Francesi e gli Italiani, perché nella tradizione letteraria dei due paesi si annoverano i romanzi d'appendice, vicende fitte di intrighi e di colpi di scena, che nell'Ottocento venivano pubblicati a puntate nei quotidiani e che oggi, sotto forma di volumetti, sono venduti in edicola. Queste storie sono state molto popolari fino a quando la concorrenza delle telenovelas e delle soap operas le ha lentamente fatte sparire.