BOEMONDO IV, principe d'Antiochia e conte di Tripoli
Figlio secondogenito di Boemondo III, fu dal padre inviato nel 1187 a Tripoli a raccogliere l'eredità di quel conte Raimondo III, secondo un'intesa prima corsa. Quando il re di Gerusalemme Guido di Lusignano fu liberato dal Saladino, trovò ospitalità presso B., che respinse tutti gli attacchi del sultano, grazie all'appoggio di una flotta siciliana; così Tripoli diventò la base di operazione per i Latini di Siria. Morto il fratello maggiore Raimondo, il conte pretese raccogliere anche l'eredità del principato di Antiochia, sebbene Boemondo III intendesse riconoscere erede il nipote Raimondo Ruben, figlio del primogenito Raimondo e di Alice d'Armenia.
B. di Tripoli, alleatosi con i Templarî e i Gioanniti, s'impadronì di Antiochia cacciandone il padre. Questi ricorse allora al re d'Armenia Leone e con le forze armene ricuperò la città, che lasciò con il principato in eredità a Raimondo Ruben, sotto il governo del re armeno. Presto però B. IV riuscì a cacciare gli Armeni con l'appoggio della popolazione e del sultano di Damasco. La lotta continuò a lungo, sebbene Innocenzo III intervenisse come mediatore. Nel 1204 e poi nel 1215 gli Armeni ricuperarono Antiochia, ma B. ne li cacciò, la seconda volta solo nel 1219. La pace si ebbe solo nel 1222, quando Filippo, secondogenito del principe, sposò Isabella figlia del re armeno. B. IV morì nel 1233. Aveva sposato in prime nozze Plaisance, figlia di Ugo di Gibelletto ed in seconde, Melisenda di Lusignano, figlia di re Amalrico II.