Comune della prov. di Viterbo (63,9 km2 con 4181 ab. nel 2007). Il centro è situato a 350 m s.l.m., sulla sponda NE del lago omonimo. Il borgo medievale è sul pendio; la parte nuova si sviluppa lungo la riva del lago. Frequentata località di villeggiatura, B. è anche centro della pesca e della navigazione sul lago.
Già città etrusca (Velsna), poi municipio romano (Volsinii), fu semidistrutta dalle invasioni barbariche. Nell’8° sec. passò dai Longobardi della Tuscia al patrimonio della Chiesa, fino al 1186, quando venne in dominio di Orvieto, che la tenne quasi ininterrottamente sino al 1251 e ancora la riprese con assedio nel 1294. Tornata alla Chiesa, nel 1375 si ribellò e papa Gregorio XI ne fece abbattere perciò le mura nel 1377. Nella prima metà del 15° sec. fu per qualche tempo concessa in contea ai Monaldeschi; nel 1451 tornò, stabilmente, alla Chiesa.
Della città antica sono state rinvenute tre acropoli, un sacello della dea Nortia, frequentato dal 3° sec. a.C., resti di una cinta muraria, di un anfiteatro romano, del foro, provvisto di portici e botteghe, cui era annessa una basilica giudiziaria. Fra i monumenti medievali, la chiesa di Santa Cristina, dell’11° sec., celebre per la grotta della santa, con un ciborio del 10° sec., e per la cappella del Miracolo di B., e il castello, del 12° sec., a pianta quadrangolare.
Bolsena Lago di B. Il Volsiniensis lacus degli antichi, al centro del gruppo vulcanico dei Monti Volsini, a 305 m s.l.m., occupa una serie di cavità crateriche contigue del periodo pleistocenico. Ha forma all’incirca ovale. Il fondo è assai irregolare anche per la presenza di due isole, Bisentina e Martana, probabili frammenti di orli craterici; la massima profondità si trova quasi al centro. Il lago ha per emissario il Marta (che sfocia nel Tirreno); è soggetto a notevoli variazioni di livello. È alimentato da numerose ma piccole sorgive. La sua fauna è caratteristica sia per la varietà di plancton sia per l’abbondanza di pesce (anguilla).