BOMILCARE (βομίλκας, Bomilcar; punico Bodmelqart)
1. Generale cartaginese. Comandò con Annone l'esercito che fece fronte ad Agatocle quando sbarcò in Africa nel 310 a. C. Era a capo dell'ala sinistra, e diede il segnale della ritirata quando Annone fu caduto. Nel 308 tentò, con truppe fedeli, 500 soldati cittadini e 400 mercenarî, di farsi tiranno di Cartagine, ma il tentativo fallì ed egli dovette capitolare. Nonostante il patto d'aver salva la vita, fu preso e crocifisso. Non è improbabile che la violazione fosse stata provocata dal fatto o dal sospetto che egli volesse passare ad Agatocle, il quale aveva ucciso Ofella e ingrossato il suo esercito con i soldati di costui.
Fonti: Diodoro, XX, 10-12; 43; Giustino, XXII, 7, 7.
Bibl.: Holm, Storia della Sicilia, trad. ital., II, Torino 1901, pp. 454, 469 segg.; O. Meltzer, Geschichte der Karthager, I, Berlino 1879, p. 372 segg.; S. Gsell, Hist. de l'Afrique du Nord, II, Parigi 1918, pp. 189, 242-251, III, p. 32 seg.
2. - Capo della flotta cartaginese nel 215 a. C. durante la seconda guerra punica, fu mandato a Locri con rinforzo di uomini, elefanti e vettovaglie. Evitò la sorpresa dell'assalto di Appio Claudio, il quale se ne ritornò a Messana; e si portò nel Bruzio, da Annone. Nel 214 o 213 comandava la flotta dinnanzi a Siracusa col compito di soccorrere la città contro i Romani che l'assediavano; ma, vinto in una battaglia navale, si portò a Taranto per recare soccorsi ai Tarantini, anche qui senza frutto.
Fonti: Livio, XXIV, 36, 41; XXV, 27; XXVI, 20; Polibio, IX 9, 11.
Bibl.: O. Meltzer e U. Kahrstedt, Geschichte der Karthager, III, Berlino 1913, pp. 469 seg., 479, 481 seg., 493; S. Gsell, Histoire de l'Afrique du Nord, III, Parigi 1918, p. 441 seg.