Uomo politico italiano (Torino 1804 - ivi 1880); magistrato piemontese, svolse opera di vero apostolato per la fondazione di asili per l'infanzia: nel dic. 1847 collaboratore del ministro della Pubblica Istruzione, C. Alfieri, l'anno dopo fu ministro egli stesso (sua la legge del 4 ott. 1848 sul riordinamento dell'istruzione e l'istituzione dei convitti nazionali); ministro di Grazia e Giustizia e poi presidente della Camera, nel 1852 presentò un progetto di legge sul matrimonio civile, che fu respinto dal Senato; col Cavour fu l'autore dell'ordine del giorno del 27 maggio 1861 su Roma capitale. Ministro plenipotenziario a Firenze (1856-60), si adoperò molto per l'annessione della Toscana. Nel 1874 fu nominato senatore e l'anno successivo ebbe la cattedra di diritto costituzionale all'univ. di Torino (dove già in precedenza aveva svolto corsi liberi della materia); socio naz. dei Lincei (1875). Fra le sue molte opere si ricordano: Introduzione alla scienza del diritto, 1848; La chiesa e lo stato in Italia, 1866; Francia e Italia, lettere politiche, 1873.