GIAMBONI, Bono
Traduttore dal francese e dal latino. Nato a Firenze dal giudice Giambono del Vecchio, esercitò quivi l'ufficio paterno nella seconda metà del sec. XIII.
Volse in toscano il Trésor di Brunetto Latini (ed. Gaiter, Bologna 1878-83), l'Arte della guerra di Vegezio, le Storie di Paolo Orosio e il lugubre, De contemptu mundi di Innocenzo III. Sopra divene fonti, in gran parte note (Boezio, S. Bernardo, Prudenzio), compose una specie di romanzo allegorico, l'Introduzione alle Virtù, ove l'autore, guidato dalla Filosofia alla Fede, assiste alla battaglia dei Vizî e delle Virtù, e da queste ultime, vittoriose, è ricevuto per fedele. Lo stile del G. è ricco e saporoso. Impregnato di succo latino, già annunzia e prepara il solenne periodare boccaccesco.
Bibl.: S. Debenedetti, in Studi medievali, IV, pagina 271; G. Bertoni, Il Duecento, Milano 1930, passim.