BORETTI
Famiglia originaria di Inzago (Lago Maggiore), attiva in Polonia dalla seconda metà del sec. XVIII. Giuseppe (Jozef) nacque nel 1746 a Inzago. Nulla sappiamo della sua formazione, né si ha conferma della sua attività a Ferney (oggi Ferney-Voltaire), citata dal Magier. Lo stesso autore parla anche di una attività a Venezia, dove avrebbe appreso l'arte di innalzare impalcature per sollevare oggetti di diverso peso. Verso il 1786 seguì in Polonia il fratello Giovanni, che già da due anni si trovava a Varsavia. In base alla documentazione si può ritenere che i due fratelli svolgessero una vera attività di impresari edili, occupandosi sia della progettazione sia della realizzazione degli edifici, ma spesso realizzando progetti di altri; essi divennero famosi a Varsavia grazie all'introduzione di metodi tecnici nuovi per la Polonia: impalcature a scala poste verticalmente davanti alla facciata degli edifici in costruzione, o da restaurare, connesse tra loro da ponti.
La prima opera realizzata da Giuseppe a Varsavia fu la erezione (1788), su suo stesso progetto, della facciata e delle torri della chiesa dei francescani. Grande fama ottenne quando smontò e rimontò (1808-10) il monumento a Sigismondo III (una colonna in granito alta, compresa la statua, 22 metri, sullo zoccolo della quale si legge oggi il suo nome). Altre opere sempre a Varsavia: il ristorante e i locali per la biblioteca nell'edificio dell'Associazione reale degli amici delle scienze (1814); nuovi edifici per l'università su progetto di J. Kubicki (1815-16); il rinnovo del palazzo arcivescovile (1825-27); il convento dei padri passionisti (1827); il restauro della chiesa della Vergine Maria (1840) e infine (Magier) l'erezione di oltre settanta edifici nella città e nei dintorni.
Il B. sposò P. Rymkiewicz, e da essa ebbe il figlio Feliks (Varsavia 12 nov. 1798 - ivi 13 maggio 1847), costruttore a sua volta. Tale attività è tuttora esercitata dai discendenti.
Morì a Varsavia il 2 maggio 1849 e fu sepolto nel cimitero Powa̢zki dove già era stato sepolto il figlio.
Giovanni (Jan), fratello minore di Giuseppe, nacque in Lombardia verso il 1759. Non sappiamo al seguito di chi giunse a Varsavia nel 1784; dopo l'arrivo del fratello, come già detto, collaborò con lui; ma prima della fine del secolo si trasferì a Vilna, nel granducato di Lituania. In questa città ebbe parte in numerose costruzioni, non sappiamo se come architetto o come imprenditore: terminò il municipio (1798), in stile neoclassico; su progetto di M. Szulc, trasformò la chiesa ortodossa in ospedale (1808-1811); eresse l'edificio del maneggio nei pressi dell'università (1811); ampliò la chiesa di S. Patrizio; insieme con K. Iwanowski innalzò (1828) la facciata della chiesa di S. Giovanni su progetto di K. Podczaszyński; negli anni 1823-30 costruì il palazzo a Dobrowolany.
Morì a Vilna nel 1833.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Varsavia, Atti di araldica del Regno Polacco, 6643-317; Ibid., Archivio degli atti Antichi,Sommario Arch. Cons. Amm., 1807, 1827; Ibid., Atti della Direzione dei Palazzi Imperiali a Varsavia, IB. 25 1845; Ibid., Archivio dell'Illuminismo, Atti ONW 2273 A. VI; Varsavia, Archivio Boretti; Kurier warxzawski, 1844, n. 292; 1847, n. 128; 1848, n. 162; 1849, n. 117; F. M. Sobieszczański, Wiadomości historyczne o sztukach pieknych w dawnej Polsce (Notizie storiche sulle belle arti nell'antica Polonia), II, Warszawa 1849, p. 83; A. Wejnert, Starozytńogei warszawskie (Antichità varsaviane), VI, Warszawa 1858, p. 310; H. Skimborowicz, Pałac Kazimierowski i Biblioteka Główna (Palazzo Kazimierowski e Biblioteca Centrale), in Tygodonik Illustrowany, 1865, n. 309. J. Ostrowski, Księga herbowa rodów Polskich (Libro delle famiglie nobili polacche), Warszawa 1897, fasc. 1; A. Kraushar, Towarzystwo Królewskie Przyjaciół Nauk 1800-1832 (Società Reale degli Amici delle Scienze 1800-1832), II, Warszawa 1902, 2, p. 74; E. Łopaciński, Materialy do dziejów... (Documenti), Warszawa 1946, pp. 128, 130; F. K. Kurowski, Pamia̢tki Miasta Warszawy (Ricordi della città di Varsavia), Warszawa 1949, n. 2, v. 60; B. Zielińska-Szymanowska, Kolumna Zygmunta III w Warszawie (La colonna di Sigismondo III a Varsavia), Warszawa 1957, pp. 33 s.; A. Magier, Estetyka Miasta Stołecznego Warszawy (Estetica della città di Varsavia), Wrocław 1963, pp. 118-120, 347-348; W. Tatarkiewicz, in Polski Słownik Biograficzny (Dizionario biografico polacco), II, Kraków 1936, pp. 324 s.; S.Łoza, Architekci i Budowniczowie w Polsce (Architetti e costruttori in Polonia), Warszawa 1954, pp. 34 s.